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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#38
XXXVIII

La Baciata dal Fuoco aveva gentilmente concesso loro la nottata libera perchè troppo stanca.
"Meglio così" pensò Sturm rimasto nell'ampio bagno della bottega, fornito di svariate comodità.
Era seduto sulla balaustra della vasca termale, intento a cospargere con un unguento lenitivo le ferite riportate dall'ennesima sfida, consumata e persa, contro Aslaug.
La rossa aveva colpito forte e veloce destreggiandosi tra due minacce come il più esperto dei guerrieri. Ed era solo armata di arco. Con forza risoluta e assoluta precisione aveva abbattuto sia lui che l'Impomatato.
Nel tempo in cui era mancato Aslaug si era rafforzata ancora di più, aumentando considerevolmente le sue abilità da eccellente cacciatrice e spietata predatrice.

[Immagine: 2rcqv0k.jpg]

Una forza quella della Baciata dal Fuoco che non era giunta senza sofferenze, sia fisiche che emotive. Ciò le aveva permesso di trovare nuova linfa in altre figure, di riflettere sulle proprie scelte e di avere una nuova e più considerevole consapevolezza di se stessa.
Come Sturm aveva previsto - o scommesso con se stesso - stava emergendo prepotentemente il capo che era in lei.
Aslaug era divenuta la Baciata dal Fuoco.
La Baciata dal Fuoco stava divenendo Jarl.
Jarl Chioma di Fuoco.
Sempre estremamente e selvaggiamente bella, e pericolosamente autorevole.

Sturm l'aveva vista, l'aveva esaminata. Ne aveva ammirato la micidiale precisione e le sode e sensuali nudità ma aveva anche scorto qualcosa di nuovo, un'incrinatura che l'aveva mutata, rafforzandola sì, ma rendendola al tempo stesso vulnerabile alle attenzioni durature di alcune persone annoverate tra la sua vasta stuola di ammiratori.

Il prezzo di tutto questo era stato l'allontanamento definitivo di due delle persone che più avevano definito i punti cardine della cacciatrice: Fjolnir figlio di Bjorful, l'Orso Biondo di Ruathym, e Renfri la Mannara.
Sturm era venuto a sapere da più testimoni che la partenza prima di uno e poi dell'altro avevano gettato Aslaug in una torbida depressione alcolica, accentuata dal dono che la Vanir infine le aveva concesso. La cacciatrice era divenuta più suscettibile alla rabbia, si era chiusa in se stessa, abbandonandosi al nettare del corno magico, nutrendosi solo di rado e assumendo sembianze sempre più smunte.

Per quanto l'orgoglio fosse forte in lei alla fine sia Fjolnir che Renfri erano stati suoi stretti e a dir poco intimi compagni. Tra loro, soprattutto in battaglia, c'era stato un affiatamento davvero invidiabile che rendeva il loro trio devastante ed inarrestabile.
Sturm non sapeva i particolari della faccenda, ne come suo solito voleva apprenderli o capirli, ma era sicuro che il ruathen e la rashemi avrebbero protratto il progetto di fondare un loro clan, multirazziale e del tutto innovativo, lontani però dalle Valli.
In sordina anche il mago Mikael se n'era andato, riducendo ulteriormente il numero di persone fidate e capaci della cacciatrice. Un altro duro colpo.
A Sturm non dispiaceva affatto che un individuo del genere fosse sparito dalla circolazione. Avrebbe proseguito la sua vita con un bel Niostang a portargli quanti più ostacoli e pericoli possibili. Doveva solo alla Baciata dal Fuoco la possibilità di poter muovere sia le dita che la lingua. Sturm li avrebbe mozzati via senza pensarci, ma era stato fermamente ostacolato.

Il grosso ruathen espirò vigorosamente ed imprecò quando tamponò un foro di freccia sul fianco. Fortuna che durante la sfida la rossa aveva usato frecce da caccia relativamente facili da sfilare laddove erano andate ad infilzarsi.

La cocente sconfitta aveva dato l'opportunità di rinnovare e rafforzare la lealtà nei confronti della Baciata dal Fuoco che a quanto pareva godeva anche delle attenzioni e dell'appoggio incondizionato del misterioso e capacissimo Derek l'Impomatato.
Per entrambi però erano previste delle indicibili conseguenze di cui Sturm era totalmente vergine.

Ciò aveva portato anche a delle rivelazioni piuttosto importanti, come la volontà da parte di Aslaug di fondare una vera e propria sigga affiancata proprio da Derek come suo consorte.
Una questione seria, pregna di significato e alquanto delicata.
C'era bisogno di un seguito nutrito, di fama, gloria e rispetto. Ma anche di ricchezze per invogliare i più capaci a farsi avanti ed essere reclutati.
Una base bene o male c'era.
Uno Jarl anche.
Il suo consorte pure.

Non erano che dei primissimi passi per un futuro ancora incerto.

Il ragazzone passò una manona tra i capelli bagnati e pensò. Doveva fare qualcosa di utile ora che aveva un pò di tempo per se stesso. Decise di occuparsi della suddivisione dell'ampio bottino con cui erano tornati giorni addietro. Non un compito che poteva confarsi per un tipo come lui, abituato alla fatica piuttosto che a mansioni mentali, tuttavia, puntiglioso com'era Sturm per le ricchezze e le spartizioni, vi ci immerse, seppur con lentezza di calcolo, con sorprendente impegno.

L'impegno però, oltre che a calcolare la stecca per ogni partecipante, era mantenere lucida la mente e concentrato lo spirito, spesso e volentieri infiammati dalle immagini di una nuda famelica lupa.
La Jarl Chioma di Fuoco.

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[Immagine: Webp-net-resizeimage.png]
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 18-12-2017, 22:55

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