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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#34
XXXIV

«Le hai mostrato il resto del messaggio?»
«Jau, ho qui la risposta. Te la mostro»
«Con calma Sturm, questa volta con calma. Prima accendimi. E nel mentre resisti mh?»
«A cosa?»
La mano affusolata della genasi si fece strada sul capo del grosso combattente, afferrandogli i capelli neri dietro la nuca. Lo costrinse a piegarsi con sorriso mellifluo verso un'invitante, intima e passionale prospettiva.
La mano che teneva il capo si fece calda.
Sturm oppose resistenza al caldo insistente.
Ma più scendeva e scorreva con lo sguardo il corpo sinuoso della genasi più il tocco si faceva infuocato.
Il calore divenne fuoco, e il fuoco divenne inferno.
La testa bruciava troppo.
Resistere divenne impossibile.

Si ridestò di botto dallo stato d'incoscienza in cui versava. La testa gli bruciava dolorosamente, così come le labbra screpolate e la pelle già scuritasi e indurita.
Era un'altra delle sue fantasie che molto di frequente venivano a vessarlo nei momenti di svenimento, dandogli l'illusione di una vivida realtà, e rendendo ancor più sofferente il risveglio che ne seguiva.
Non c'era nessuna Darsa lì in mezzo a quello sperduto deserto dove era stato lasciato da chissà quanto tempo.
Il sole, sommo re indiscusso di quelle lande desolate, svettava sullo zenit nel pieno del suo fulgore irradiando bruciante calore. La testa e il volto gli bruciavano per quello. In realtà il cervello era sicuro stesse bollendo. Se qualcuno gli avesse aperto il cranio avrebbe di certo trovato una sorta di strana zuppa rossastra nel pieno della bollitura.

Provò a muoversi ma con scarsi risultati.
Poteva ruotare solo il collo entro un certo limite, il resto del corpo era immobilizzato dal resto del deserto in cui era stato completamente piantato ad eccezione della testa.
Nel cielo limpido e azzurro giravano in circolo le lontane figure di tre avvoltoi che attendevano pazientemente di banchettare sulla futura vittima. Con ali spiegate proiettavano lente ombre che di tanto in tanto, per brevi istanti, oscuravano la figura fulgente del sole.
Sturm sapeva che quei mangia carogne erano lì per lui. Aveva visto corvi e uccelli simili comportarsi alla stessa maniera, sul campo di battaglia, attendendo che i feriti prossimi alla morte tirassero le cuoia.

Come era finito in quell'ennesimo scherzo del destino? La Morrighan s'era ripresentata piuttosto palesemente.
Sturm cercò di ricordare, di riallacciare quel fiume di immagini confuse che si susseguivano scaturendogli un tremendo dolore della testa. Effettivamente la nuca pulsava.
Ricordò che un colpo lo raggiunse proprio là. Ma quanto tempo fà? Giorni? Settimane? Mesi?

Da lì a qualche giorno sarebbe partito insieme al mago Sek e ad altri due membri per una bella e glorificante caccia al gigante. Quella sera, dopo giornate passate ad allenare il corpo a spostare grossi tronchi e grosse pietre, il grosso ruathen aveva deciso di concedersi una serata di completa baldoria.

«Creduimi o nuo, puosso arriwuare a casa tua ihc! In verticuale, su un duito, entruare, fottermi tua madreh e tornare quah, siemprue in verticuale, sull'indiceh!»
«Ehi che hai detto su mia madre?! Dannato bifolco vieni di fuori che ti concio per le feste!»
«Suei siguroh? E andiamo allora, ti spaccuerò la tuestah e ci farò la mia puinta persuonaleh ich! SKAAL!!!»
Le risse da ubriaco erano sempre le più belle. La fatica tardava ad arrivare e il combattimento sembrava interminabile. Il dolore veniva a galla solo se eccessivo. Sturm poteva continuare a picchiare per inerzia in quello stato d'ebrezza.
Fuori dal locale però, lontano dalla città di Essembra, in una scura radura la situazione mutò completamente.

«Ripetimi un pò il tuo nome, sacco di letame»
«Sturm» il nome fuoriuscì biascicato e a bocconi.
Dalla radura emersero altre figure, almeno sei, che brandivano qualcosa.
«Ah eccone un altro. Gli Sturnn li fanno con lo stampino eh?! Sempre sbruffoni. Prendiamoci la rivincita ragazzi, addosso!»
«Stuournn? Nuo nuo, St...»
Il colpo che gli arrivò dietro il capo non lo vide neanche arrivare. Percepì solo uno schiocco tremendo prima di essere inghiottito in un nero interminabile.
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 13-12-2017, 16:44

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