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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#22
XXII

«Sicuroh?!» Otto singhiozzò subito dopo aver posto la domanda, incredulo.
Ffolk annuì profondamente.
«Jau, possiamo confermare tutti e tre» Sturm diede credito a Ffolk, Erlend si limitò ad annuire con espressione vissuta, ma anche un poco divertita.
«Quindi questa awewa un occhiuo di wedro mh? Interessante»
«No, non di vetro. Aveva un rubino con qualcosa dentro»
«Ci è una canzuone dalle nuostrue puarti per quelle come lei...»

I tre ruathen si tenevano dietro al corpulento Otto, camminando per la via più grande di Neverwinter.
Il sole era sorto da poco e Otto, o signor Rotto, era già ubriaco lercio. Aveva uno stretto rapporto con l'alcool, qualsiasi esso fosse. Tuttavia riusciva a mantenere abbastanza lucidità da poter sostenere un discorso o addirittura un ragionamento.

Ora camminava tenendo le mani grassocce, intrappolate dentro un paio di stretti guanti di cuoio - le dita ricordavano dieci belle salsicciotte pronte per essere messe allo spiedo -, intorno al cinturone che sosteneva fosse troppo largo per il suo immenso ventre prominente.
Sturm aveva già visto dei numeri, glieli aveva mostrati Denim del Cormyr, trascritti sul proprio diario personale, per tener conto dei giorni o delle questioni economiche.
L'otto se lo ricordava bene, un numero buffo a vedersi, cicciotto. Si chiese se Otto fosse il vero nome del loro momentaneo anfitrione, sicuramente la corporatura ricordava quel numero.
Anche se grasso all'inverosimile sotto quegli strati infiniti di ciccia c'erano dei muscoli, anche piuttosto allenati. Lo testimoniavano le spalle larghe, ben piazzate.

Procedeva Otto. 
Doveva essere più vecchio di Ffolk, di qualche anno, ma l'animo sembrava quello spregiudicato di un giovane adolescente.
Uno Sturm più vecchio e grasso.
Avanzava Otto, cantando a squarciagola un motivetto stonato quanto irriverente.

«...Aaawewa un occhiou di weeeeedro! 
Ed una gwuamba di geeeeesssso!
Ma a me piuacewa lo shtessssho
Perchè shapeva baciaaaar!

E la mamma al balcòn!
E la figlia al filàr!
Shenti che beli baci
Shenti che beli baci!

E la mamma al balcòn!
E la figlia al filàr!
Shenti che beli baci
Che mi vuoi daar...*»


Dopo averli trascinati via dalle carceri della città Otto aveva detto loro di seguirlo. Aveva in serbo un lavoretto con cui lo avrebbero ripagato.

«Di che si tratta esattamente?»
«Di una caccia!»
«Jau? Mi piacciono le cacce. Che si caccia?» Ffolk s'era fatto largo accostandosi ad Otto, strofinandosi le grosse mani callose.
«Un orsho»
«Oh»
«Ma non un orsho qualsiasi eh! Un orsho nuero! Non bruno, no, nuero!»
«Oooh» fu l'ironica riposta impressionata di Erlend.

I ruathen erano abituati a cacciare qualsiasi tipo di creatura, molte delle quali anche piuttosto pericolose. Un orso era una di quelle, nulla di impossibile ma sarebbe servita molta cautela.

«Quindi dove stiamo andando?»
«Fuorih città ihc! Ah dannuato singuozzo ihc! Al Bosco. Ihc!»

«R...otto ma esattamente tu cosa fai?» Sturm gli si era avvicinato, dall'altro lato.
«Cuome cosa fuacciuo?! Raguazzone guarda qui» il corpulento Otto frugò con la mano nel suo colletto, estraendo poi un pendente appeso intorno al suo largo collo da rospo.
Mostrò il pendente a Sturm con sguardo fiero e sorriso sbieco, a trentadue denti.
«E' un orecchio Rotto. Che vuol dire?»
«Cos...un orecchio?» Otto parve riacquistare la più completa lucidità mentre guardava incredulo l'orecchio mozzato che pendeva da quella sua rozza collana tribale. Se lo rigirò per le dita più volte come se aspettasse che da un momento all'altro quell'oggetto potesse mutare d'aspetto e forma.
Era sbiancato tutto d'un botto.
«Per le abbonduantih ruotondità di Tymorah ihc! La scuommessa! Quella bal...» gli occhioni marroni di Otto si posarono alternativamente sui tre ruathen che si erano fermati a guardarlo con un cipiglio perplesso «... balbuzziente. L'ha winto lei shi»
«Chi? Cosa?»
Erlend s'era avvicinato d'un passo. Il suo sguardo grigio inespressivo gli dava un'aria spettrale.
«Teera. Poi la conoscuerete, sicuramente. Ora pensiamo all'orso. Poi Grandeh Unow Rossoh! Se sopravvivereteh eh ich!»

Il Grande Uno Rosso. 

Big. 
Red.
One.

Una svolta sensazionale.

[*Roppoppo - Occhio di vetro]
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 08-10-2017, 14:46

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