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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#14
XIV

Peldan's Helm.

La morte aveva un sacro significato per un ruathen. Morire in battaglia rappresentava la più alta ambizione per un combattente. Morire con un'arma in mano, durante uno scontro valeva l'ingresso nelle ampie sale di Tempos.

La non morte di contro era vista come qualcosa di disonorevole, sia per il corpo che per l'anima che finiva dannata per sempre. Sturm non aveva particolari odi razziali ma per la non morte nutriva un terrore viscerale. Nei non morti poteva vedere i suoi incubi concretizzarsi: ciò che poteva diventare se fosse perito sotto qualche oscuro incantesimo. O ciò che potevano diventare gli altri.
Non c'era niente di più disgustoso di un corpo esanime riportato forzatamente in quella che era di fatto soltanto l'ombra di una vera vita. Il corpo diveniva solo un burattino goffo guidato da forze superiori e subdole.

La cerca del carretto scomparso fu qualcosa di terribile.
Il gruppo era riuscito bene a resistere agli ostacoli incontrati, rappresentati dalle varie mostruosità presenti nella zona: goblin cavalca worg, gnoll, ogre, bugbear. Ma il rituale oscuro in cui si erano imbattuti aveva gettato tutti nello sconforto, soprattutto quando tutti quei corpi che giacevano a terra senza vita cominciarono a rialzarsi, uno ad uno, sempre di più, fino a formare una piccola e lenta orda di non morti che andava concentrandosi nel punto nevralgico in cui era stato officiato il rituale.

[Immagine: 21931xe.png]

Erano stati sopraffatti.
I corpi cadevano, apparentemente abbattuti ma poi tornavano a rialzarsi, animati dall'oscura magia che aveva pervaso l'intera zona. Lo stesso Sturm fu tirato fuori da sotto una massa di svariati bugbear zombie che gli si erano addossati contro fino a ricoprirlo del tutto. Sitkah e uno dei nani del clan degli Ironbreaker lo avevano trascinato di fuori a fatica e poi fatto riprendere a forza di schiaffi e lievi cure mediche.

La ritirata era stata forzata ed era l'unica manovra sensata che si potesse compiere.

Hruggek. Hruggek. Hruggek.
Il rito era officiato in suo onore: il dio violento dei bugbear.

Avvisare chi di dovere era il minimo, le Terre delle Bestie covavano in seno un pericolo immenso oltre che una degna sfida. Combattere i vivi non era assolutamente un problema: un taglio alla gola, un colpo al cuore, il femore rotto, potevano stendere qualsiasi creatura. Ma un non morto? Era una seccatura. E lo era di più se diveniva poi etereo capace di schivare praticamente qualsiasi colpo che non fosse magico.
L'uomo può forse colpire o tagliare l'aria? No.
Sturm odiava qualsiasi cosa il suo spadone non potesse colpire.

L'unica nota positiva consisteva in un bottino di cui Sturm nutriva molta aspettativa e che era nelle mani pratiche di Storback degli Ironbreaker. Ma perchè potesse goderne era necessario fugare la maledetta e spaventosa minaccia della piaga della non morte.

[Quest DM Ignem]
[Immagine: Webp-net-resizeimage.png]
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 26-09-2017, 17:25

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