Valutazione discussione:
  • 1 voto(i) - 5 media
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
[Dervel Rehearth] la Forgia e l'Arte
#3
Erano trascorsi due mesi dalla partenza del Padre, si era recato nelle sue terre natie per saldare dei conti in sospeso, o almeno così disse a suo figlio, ormai dodicenne...
Dervel trascorse quelle settimane provando ad allenarsi da solo con la spada di legno che Raghnar stesso aveva intagliato per farlo allenare, con scarsi risultati, era costretto ad ammettere, dedicando quindi più tempo del solito allo studio dell'Arte, per somma gioia di Layra.

Tornò a casa dopo le lezioni all'Accademia, distratto dalla mancanza di quello che, in molti aspetti, era il suo modello...

Layra lo aspettava sull'uscio della piccola magione, col suo sorriso amorevole e una luce negli occhi che il piccolo riconobbe all'istante, suo padre era tornato!

Corse come un forsennato per gli ultimi metri, saltando per dare un bacio di sfuggita sulla guancia della madre e precipitandosi dentro casa, correndo nell'atrio interno, bloccandosi vedendo la figura di suo padre, di spalle, seduto su una panca...

[Immagine: HUD-Old-whiping-scars.jpg]

A volte il giovane mago lo scordava, ma quando rivedeva la schiena del padre, il ricordo dei racconti della sua gioventù lo travolgeva con più forza dei ceffoni presi dalla ruvide mani di Raghnar durante gli allenamenti...

Un Guerriero delle Terre Selvagge, nato da una povera famiglia, venne barattato con degli schiavisti in cambio di un sacco di grano...
Come si può scambiare una vita così facilmente? cedere un individuo come fosse un capo di bestiame... un figlio tra l'altro...

Venne trascinato nientemeno che a Skullport, quando era poco più che un ragazzino, ma era robusto e sveglio, venne addestrato come guerriero, per intrattenere combattendo, uccidendo, venendo ferito, versando sangue...

Tutto ciò che aveva conosciuto nella sua vita erano la sofferenza, la solitudine, la rabbia, la sete di sangue...
Una volontà che spesso provavano a spezzare a colpi di frusta, il suo corpo ne portava ancora i segni.

Layra era una giovane ricercatrice, doveva presentare una tesi all'Accademia di Halarahh per ambire a diventare un'insegnante, a questo scopo partì con una piccola compagnia, in incognito, per avventurarsi in uno dei luoghi più pericolosi di tutto Faerun... Sottomonte...

Dervel non aveva idea di cosa la madre fosse riuscita a trovare in quel terribile luogo, né di quanto tempo ci avesse passato e quanti compagni avesse perduto, lei non ne parlava mai, ma questo viaggio la fece arrivare al Porto delle Ombre.

In una piazzetta vicino al quartiere del porto c'era un'asta di schiavi, usanza che Layra malsopportava, ma era abbastanza furba da non immischiarsi, quando la sua attenzione fu attirata da un giovane uomo, alto e robusto, dai lunghi ed incolti capelli rossi, lo schiocco della frusta alle sue spalle la fece trasalire, il sangue schizzò fino a raggiungere il volto dello schiavista...
Non una singola smorfia segnò il volto del giovane, non un fremito... La frusta schioccò nuovamente, altro sangue scaturì dalla schiena, iniziando a gocciolare sulle assi di legno del palchetto su cui si trovava...

Non era altro che una dimostrazione, il padrone di quel gruppo di schiavi era stato ucciso, ora quelle che erano poco più che bestie per molti degli abitanti di Skullport erano messe in vendita, quelle frustate servivano a far notare la resistenza dell'uomo...

Dervel non seppe mai nel dettaglio cosa accadde durante l'asta, ciò che sapeva era che così i loro genitori si incontrarono, Raghnar lasciò Skullport come guardia personale di Layra, tracorsero molti mesi prima che tornassero ad Halarahh.

Il ragazzino non riusciva ancora a capacitarsi di come suo padre, sempre sorridente, allegro, gentile, ben educato, istruito, potesse aver vissuto tutti quegli anni in quelle condizioni... Raghnar aveva raccontato, mentre il figlio cresceva, vari avvenimenti di quel periodo, facendogli comprendere la profondità del dolore che la schiavitù poteva comportare...




Dervel tornò in sé quando sentì un gracchiare stridulo e quasi fastidioso, Raghnar si voltò vedendo lo sguardo incupito del figlio e scoppiò a ridere, la sua calda, dirompente risata riempiva tutta la casa ogni volta...

"Vieni, mostriciattolo, ti ho portato qualcosa dalla terra in cui sono nato"

Dervel corse e abbracciò il padre, il quale ridacchiando posò sul tavolo un pulcino dallo sguardo vispo

[Immagine: glaurung.jpg]

"Sei quasi pronto a legarti ad un Famiglio, tua madre mi ha spiegato più o meno come funziona...
Lui è Glaurung, volevo che avessi sempre con te, qualunque cosa accada, un pezzo della mia terra..."

Dervel lo guardò a bocca aperta, per poi concentrare tutte le sue attenzioni sul piccolo corvide

"Glaurung... già mi piaci! sono sicuro che andremo d'accordissimo!"

L'uccellino osservò un momento il ragazzino, avvicinandosi appena sul tavolo facendo quale saltello, Dervel allungò la mano per provare a toccarlo ed una fulminea beccata gli fece sanguinare l'indice

La fragorosa risata del padre coprì le imprecazioni del giovane mago...
Dervel Redhearth 
 [Immagine: Dervel-Rd-V.png][Immagine: Runa-Dervel.jpg]
Cita messaggio


Messaggi in questa discussione
RE: [Dervel Rehearth] la Forgia e l'Arte - da Askelaad - 07-02-2022, 18:03

Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)