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[Maragorn Fennec] Diario e appunti di viaggio
#16
Le brutte notizie non vengono mai da sole. Mentre mi trovavo ad Elven Crossing sono stato colpito da un forte attacco influenzale che mi ha tenuto chiuso nella mia camera della locanda per 3 giorni più del preventivato e, una volta ritornato ad Ashabenford ho scoperto che Velyahn era partita. I suoi compagni della Rosa dei Venti mi hanno informato che è dovuta tornare dai suoi parenti senza preavviso e, per mio grande rammarico, non l’ho potuta nemmeno salutare. Di buono, se così si può dire, in cuor mio so che tornerà!

In ogni caso stavo in locanda a parlare con Eitinel, Vaghar, Xenia e Lilnuviel della partenza di Velyahn quando il locandiere ha avvisato la prima, che era stato avvistato un nuovo mostro nelle campagne tra Ashabenford e Glen, secondo lui del tutto simile al pollo planare gigante che lei stessa aveva affrontato tempo addietro e che aveva quasi distrutto la locanda del Cervo Bianco.
Non ci volle molto perché la maga decidesse di partire alla volta dei campi alla ricerca di indizi pertinenti al caso, trascinandoci con lei con l’aggiunta del sacerdote Graster.
L’unico inconveniente è che mancava qualche ora all'alba e che, sicuramente, non avremo trovato molte persone alle quali chiedere informazioni… infatti una volta giunti nei campi per poco non abbiamo fatto venire un infarto a un villico; e come dargli torto? Si è trovato davanti Vaghar vestito completamente di nero e con in mano una torcia che gli chiedeva informazioni, probabilmente ha pensato fosse la morte stessa venuta a fargli visita. Ma non è questo il punto.

Dopo averlo calmato e rassicurato, il contadino ci ha indicato una fattoria, poco più a nord, in cui si erano verificati dei fatti strani, ultimo la sparizione del padrone: sembrava un buon punto per iniziare le indagini.
Una volta giunti sul posto ci siamo divisi. Il cortile aveva una zona retrostante adibita a recinto per gli animali, una casetta, una stalla coperta con annesso fienile e un pozzo.
La casa presentava chiarissimi segni di lotta. Pur non entrando dentro l’edificio, dalle finestre si poteva vedere chiaramente che i mobili al suo interno erano rovesciati e distrutti, come se al suo interno ci fosse stata una colluttazione di qualche genere. All'esterno, nella zona del recinto degli animali, c’erano tracce di sangue e di quella che sembrava una pozza di vernice, o di qualcosa con una consistenza ben più liquida, di uno strano colore o meglio, di un colore indefinito. Questo colore sembrava racchiudere al suo interno l’intero spettro prismatico come credo di non aver mai visto prima. Mentre esaminavo quest’ultima pozza, un urlo proveniente dalle stalle, mi riportò con i piedi per terra. Al suo interno Eitinel e Xenia avevano rinvenuto delle carcasse di animali sgozzate e sventrate in maniera più che truculenta, lasciando un vero e proprio lago di sangue. Mancava solo il pozzo da visionare. Alla sua base ancora resti di quello strano liquido colorato e dal suo interno lo sciacquettio dell’acqua. D’un tratto uno strano rumore si fece largo tra le ripide pareti di pietra, un lamento non umano. In un men che non si dica tutti fummo pronti, armi in pugno, ad accogliere ciò che sembrava venir su dal pozzo.
Proprio quando non aspettavamo altro che la comparsa di un mostro famelico, la nostra attenzione venne distolta dal rumore di un carro che, a tutta velocità, si avvicinava alla fattoria. Da quel carro balzò giù un vecchio, completamente scompigliato, che sbraitava: era il padrone scomparso della fattoria. Noi eravamo sul suo terreno ed eravamo per questo in torto ma in lui, nel suo cavallo e nel suo calessino c’era qualcosa di molto strano. Xenia notò che nel retro del suo mezzo di trasporto vi erano altre carcasse di animali in putrefazione, tutto questo mentre dalla bocca del vecchio sbraitante iniziava a colare una bava di quello strano colore! Provai ad avvicinarmi al cavallo per cercare di calmarlo, dato che iniziava a innervosirsi, ma per quanto tentassi c'era qualcosa in lui che lo rendeva irrequieto, come se non fosse padrone dei suoi movimenti. Quando il vecchio provò ad aggredirci questi venne immobilizzato a terra da Graster e Vaghar. Sul suo collo pulsavano dei tagli trasversali, come branchie e, piano piano, nonostante avesse dimostrato di avere una forza sovrumana, iniziava a non avere più la resistenza per lottare.
C’era qualcosa che pulsava nella sua gola, un bozzolo, un uovo, qualcosa di estraneo al suo corpo che però lo stava facendo soffocare. In quel momento, con uno strattone ancora più violento il cavallo si liberò dalla mia presa lanciandosi al galoppo, ormai libero dal carretto. Qualunque cosa fosse quella che controllava il vecchio, era chiaro che anche il cavallo era stato infetto. Per questo, quando fu lontano appena qualche decina di metri, Eitinel decise di abbatterlo con un incantesimo. Una pioggia di dardi fuoriuscì dalle sue mani andando ad abbattersi contro il cavallo che cadde a terra senza vita. Tutto questo mentre il vecchio continuava ad ansimare: se non avessimo fatto nulla sarebbe morto di lì a poco e infatti, con un ultimo sussulto anche il vecchio spirò andando letteralmente a liquefarsi in una orribile pozza di liquido colorato. L’ovulo al suo interno, nel mentre si era schiuso rivelando un essere che aveva l’aspetto di un pesce deforme che, senza acqua, sembrava destinato a morire. Mentre lo guardavamo dibattersi questi, in uno scatto fulmineo si lanciò sotto il carro, scavando una buca. Solo la prontezza di Eitinel riuscì a fermarlo pietrificando il terreno sottostante al carro e intrappolandolo. Con un contro incantesimo riuscimmo a recuperare la lisca di questo pesce deforme e, con Vaghar, andammo a controllare la carcassa del cavallo. Proprio mentre ci avvicinavamo anche il cavallo sparì sotto i nostri occhi ma, questa volta, riuscimmo a inchiodare al terreno il pesce grazie all'ausilio di un coltello. Recuperammo anche questo che si mostrava deforme come il primo, anche se in maniera differente.
Prima di tornare in città decidemmo di avvisare le fattorie circostanti almeno per chiedere loro di fare attenzione con l’acqua della falda acquifera che, gli dei solo sanno da chi, poteva essere contaminata. Per fortuna scoprimmo che il pozzo della “fattoria maledetta” era l’unico della zona a non attingere dalla falda ma da un fiume sotterraneo.

Non scorderò mai gli occhi vacui del vecchio contadino, né quello stranissimo colore: un colore che veniva dallo spazio.
 
*In calce alla pagina un disegno molto realistico del primo piano del vecchio sbavante, realizzato a matita in bianco e nero.*

[Immagine: 4svArvE.jpg]

- Dm Nyx -
Una vita da mezzadro, anni di fatica e zappa per poi prendere una spada.

PG: Maragorn Fennec  Diario / Portrait
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RE: [Maragorn Fennec] Diario e appunti di viaggio - da mighelio - 23-10-2019, 16:09

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