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[Quest Ignem] Il Lupo di Peldan's Helm
#1
*Brandi segue i cacciatori fino alla locanda, dove comporrà e continuerà a cantare questa ballata*

IL GRANDE BIANCO DI PELDAN’S HELM

In una notte d’inverno fredda e oscura, il fiato tiraron su una brulla altura
Fioca la luna tra nubi pesanti, le gambe eran fredde e così doloranti
Improvviso un suono lugubre si sente, il vento soffia e si alza battente

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno.

Il Grande Bianco infine appare, mostruosa visione il respiro fa gelare
Su sei zampe lui corre possente, fine olfatto la nostra traccia sente
Più bianco della neve è il suo manto, son forse vittima di un incanto?

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno.

Parte all’attacco la strana creatura, di certo la prova sarà dura
Fauci aperte e fiato gelato, di certo non finiran nel tuo palato
Occhi affamati li scrutano attenti, la belva sbava e digrigna i denti

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

Zeliah dall’affondo potente, si controlla e salda tiene la mente
Assale la belva sul fianco, sangue blu schizza il manto bianco
Con ruggito feroce la belva si gira, il braccio di Zaliah prende di mira

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

Scattano le fauci con schiocco assordante, mancan la presa all’ultimo istante
A ripiegare la ranger è veloce,ma di nuovo il lupo l’assalta feroce
Lei schiva un nuovo impatto, e cala la lama sulla testa di piatto

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

Itharion mezzelfo dall’occhio acuto, alla compagna corre in aiuto
Incocca la freccia piumata, presto nel fianco del lupo è piantata
Tra due fuochi è ora il lupo, il ringhio minaccioso si fa ancor più cupo

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

Ma il nostro prode arciere non si distrae, dalla faretra frecce di continuo trae
Il candido manto presto è macchiato, da mille ferite il lupo è sfiancato
Continua Zeliah a distrar l’animale, ogni attacco è meno brutale

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

Infine quando Selune il posto al sole lascia, la belva immota si accascia.
Respira affonnoso il mostro feroce, i nostri ringrazian gli dei a gran voce
Ma poco è il tempo per riposare, a Peldan’s Helm devon tornare

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

In piazza tra banchi e curiosi, vengono acclamati i nostri coraggiosi
Il Grande Bianco a terra è gettato, presto da alcuni esaminato
Stupore serpeggia per il villaggio, prepararsi a nuove prove sembra saggio

La Terra delle Bestie noi pattugliamo, la nostra Valle amata difendiamo
Tra rocce e erica è lungo il giorno, di notte cupo buio tutto attorno

Ma l’animo di tutti non sol di cure si pasce, è tempo di cantare!
Per i nostri bravi cacciatori, forti e valorosi è ora di brindare!
Un barile sia aperto e offerto, la caccia ora di festeggiare!

E tu che ascolti del Grande Bianco, di Zeliah e Itharion la storia
Di chi l’ha cantata e il tuo cuor allietato, serba buona memoria
il nome è Brandi, ricordalo bene e ora su, unisciti a baldoria!
Alyssa Azurflame

Zynira Ju'Ent

Brandi Feydove, Bardhin Pensionata
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#2
L' OSSERVATORIO

 Nella stessa notte mente in locanda  si festeggia il ritorno di Ariah sana e salva e la caccia al grande bianco...

Quando la Sacerdotessa Nanth di Selune aprì le porte del suo osservatorio  Annette si scoprì ancora una volta sorpresa, emozionata e piena di meraviglia alla vista di quella stanza e delle meraviglie tecno magiche che conteneva.

Lei conosceva la Sacerdotessa Nanth  per la sua disponibilità e benevolenza e per il suo impegno verso gli orfani, ma ignorava quel suo lato più scientifico e soprattutto ignorava l'esistenza di una tale futuristica attrezzatura custodita proprio li, in quel piccolo villaggio di cacciatori. Erano quelle tipiche perle di inaspettato che la facevano innamorare delle Valli e delle sue genti ogni giorno di più.
La scoperta la doveva alla Teurga del Misticismo Eitinel che poche ore prima menzionò l' osservatorio chiedendone la possibilità di accesso alla Selunita che gentilissima acconsentì.

La Chierica decaduta di Torm ringraziò la Sacerdotessa di Selune, mai abbastanza prima d'iniziare a lavorare con tutti gli strumenti a disposizione.
Lenti dentro altre lenti dentro altre lenti di una purezza eccezionale, pensò di riconoscere l'impronta del clero di Gond su più di uno di quegli strumenti il cui processo di creazione ed esatto funzionamento erano già di per se un vero mistero.

Puntò uno dei telescopi più grandi nella direzione di Selune, la luna che ruota a 293Km di distanza da Toril, mentre regolava lo strumento con delicati click di manovelle, quasi magicamente, la visione della luna e delle sue Lacrime prendevano forma divenendo via via sempre più a fuoco e poi ecco la roccia di Bral.
Si perse nel cercare attraverso il realmspace i Cinque Viandanti e gli Araldi dell' Alba e si perse nei ricordi di quando era la bambina di Tantras che si sdraiava nel perfetto prato di casa ad osservare il cielo di notte contando le stelle e sognando con il sottofondo della soave voce della madre che la chiamava per andare a dormire .

Il motivo per il quale si trovava li aveva poco a che fare con il romanticismo ed era oltremodo serio , servivano  risposte ottenibili soltanto con duro lavoro e applicazione, un accurato lavoro di calcolo e misurazioni matematiche.
Il giorno e la notte precedenti, la luce del Sole Lathander e quella della Luna Selune  apparvero in cielo più fioche del normale.
Una variazione  impercettibile e trascurabile per i più, ma non per il suo istinto e nemmeno per Eitinel.

Annette aveva imparato negli anni a fidarsi del proprio istinto, non l'aveva mai delusa, i processi mentali secondo cui funzionava non le erano chiari, non era un metodo arcano ne scientifico, non si basava su calcoli, prove o indagini, ne si trattava di preveggenza o divinazione magica ... era piuttosto la somma di tutte le esperienze vissute e la rielaborazione di tali esperienze in maniera istantanea, inconscia ed inspiegabile, qualcuno gli dava il nome di saggezza, lei preferiva definirlo istinto, il problema sorgeva ovviamente quando qualcuno esigeva spiegazioni più pratiche di qualcosa per sua natura insondabile, la base essenziale per la sua efficacia era soltanto la fiducia. Era l'istinto che le diceva quando bisognava agire tempestivamente e quando era necessario un approccio prudente, era l'istinto che le diceva di chi ci si poteva fidare e di chi era saggio stare alla larga... ed ora, mentre alla locanda si festeggiava e lei trascorreva la notte puntando il telescopio nel cielo notturno ed eseguendo complicatissimi calcoli all'astrolabio nel tentativo di comprendere se qualcosa stesse mutando, nel silenzio della notte, Annette poteva sentire un rumore di sottofondo che saliva e saliva dentro di lei fino a gridare PERICOLO!
Darius.


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#3
*Desiderosa di aiutare, o quantomeno di tener "alto" il morale del villaggio, Brandi compone una nuova ballata che viene eseguita nella locanda di Peldan. La melodia è lenta e dolce, quasi una nenia*

Fredda la notte, la neve cade silente
Cade sulle case e sulla povera gente
Buia la notte, il vento soffia potente
Soffia tra gli alberi è pianto gemente

Dolce primavera noi ti aspettiamo, 
calda è l'estate che noi amiamo
Sole splendente sui campi sarà
D'argento la luna di notte brillerà

A te che ascolti speranza raccomando
Ranger, Cavalieri, Eroi stan lottando
Da solo non sei nel tetro gelo nefando
Saldo tieni il cuore, non vivere disperando

Dolce primavera noi ti aspettiamo, 
calda è l'estate che noi amiamo
Sole splendente sui campi sarà
D'argento la luna di notte brillerà

Lascia alla musica il tuo cuore scaldare
Coraggio e amor sincero inspirare
Voce gentile ti prego di ascoltare 
Mai deve smettere di sperare

Dolce primavera noi ti aspettiamo, 
calda è l'estate che noi amiamo
Sole splendente sui campi sarà
D'argento la luna di notte brillerà

Alyssa Azurflame

Zynira Ju'Ent

Brandi Feydove, Bardhin Pensionata
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#4
All'inseguimento della conoscenza.

La Teurga Mistica Annette H. Mathlin dopo la distruzione del villaggio di Mistleport aveva appena lasciato il campo della fattoria a Mistledale e si era messa in viaggio per raggiungere la scuola di magia di Elven Crossing attraverso il magnifico albero delle Vie dotato di poteri magici, sacro a Corellon Larethian, dono della regina di Evermeet.

Alla scuola di magia sperava di riuscire a studiare il testo sottratto da Amalyth agli elfi e dallo studio del quale il Maestro ed il mago Kevamros avevano formulato le loro ipotesi riguardo agli eventi che si stavano abbattendo sulla Valle.

Ipotesi come avevano specificato loro stessi, qualcosa che era essenziale considerare tenendo ben presente in un angolo della mente il concetto del dubbio.

Lei disprezzava il dogmatismo, la convinzione di sapere era uno dei principali limiti all'apprendimento, era una delle lezioni essenziali che le furono insegnate quando era la bambina di Tantras, una giovane promettente e testarda novizia molto intelligente ed una di quelle  lezioni che aveva sempre voluto trasmettere anni dopo ai suoi figli e ai suoi allievi quando ancora insegnava nel clero di Torm.

Sfortunatamente gli elfi, erano arrivati ben prima di lei e si erano già ripresi il loro tomo, con ogni diritto e di buon grado.

A quel punto Annette si diresse al circolo di teletrasporto che da Elven Crossing portava direttamente a Myth Drannor e dopo una rapida perlustrazione del tempio di Oghma raggiunse l'Incanisterium, la leggendaria scuola di magia in cui insegnava Marcus Amalyth prima di venire cacciato per aver messo le mani su quel dannato libro senza nome.. qui le dissero che la scuola era stata chiusa dopo le azioni di un certo rettore...

Così si diresse al centro della città, avvicinandosi sempre di più all'imponente struttura che era Castel Cormanthor e risalendo un infinità di gradini entrò nella Torre dell'Arte, in cuor suo sperava che qualcuno se la ricordasse come la mistica che in qualche occasione aveva aiutato a combattere contro Shadovar e Demoni, non aveva un piano migliore che non fosse quello di sperare nel sentimento di amicizia e riconoscenza e nemmeno fu molto fortunata e la sua speranzosa richiesta di poter accedere a studi e biblioteche del comparto arcano militare elfico le fu gentilmente negata  un attimo prima che scoppiasse il putiferio.

Le luci vibrarono e si affievolirono d'intensità mentre dall'esterno l'ombra della sera si proiettava nella sala.. era come se la notte si fosse avvicinata anzitempo in maniera del tutto innaturale, ci fu un via vai di soldati elfici che le correvano attorno ignorandola diretti disciplinatamente a rapporto dai loro superiori.

Realizzò compiutamente in quel momento che la situazione era davvero critica su più fronti. Con l'indebolimento del Mythal, l'alta magia elfica che proteggeva Myth Drannor,il regno degli elfi si trova ad affrontare esso stesso una situazione di crisi e Annette temeva che questo avrebbe richiamato tutte o gran parte delle loro forze e risorse e non avrebbe permesso loro di aiutare e proteggere Mistledale e le altre Valli come avevano sempre fatto in passato, era un pessimo scenario senza precedenti e che peggiorava di ora in ora.

A corto di contatti si diresse alla locanda del riposo elfico, dove sperava di poter venire indirizzata da qualche sapiente meno ufficiale, ma la situazione e l'oscurità continuavano a peggiorare e si ritrovò presto impegnata a dare una mano alle persone per le strade, accompagnandole ad entrare in locanda per rimanere .. al sicuro.

Trascorse così qualche ora in locanda in compagnia della gente di Myth Drannor prima di riprendere il suo viaggio di virtù e sapere, questa volta varcò di nuovo le porte della casa del canto, il tempio famoso per la sua ampia biblioteca particolarmente fornita in materia di leggende... Leggende antiche e dimenticate che narrassero di eventi catastrofici, di enigmatici segni e di distruzioni di interi piani ad opera di antichi mali.. per quanto la cosa le suonasse folle.. era questo che stava cercando la dentro...qualsiasi frammento di storia riconducibile a quello che i due arcimaghi avevano ipotizzato stesse avvenendo in quelle Valli, per confermarla, per confutarla o per arricchirla di nuovi elementi e per dare un nome a quella minaccia senza nome.

Sapeva che quegli studi le avrebbero richiesto del tempo che non aveva, era uno dei suoi punti deboli e in generale uno dei punti deboli della magia. I tempi di preparazione e la difficoltà di reazione ad una situazione che evolveva troppo dannatamente velocemente, ne era perfettamente consapevole e non poteva farci niente, mentre lei era chiusa la dentro a studiare e a prepararsi non avrebbe potuto combattere e aiutare sul campo.

Sperava davvero di trovare qualcosa di utile, il piano di riserva che le restava era l'udienza pubblica con Lady Ilsevele Miritar che sarebbe avvenuta tra tre giorni e l' esplorazione più o meno clandestina dell'Irithlium, una scuola di magia che sapeva essere ancora chiusa, in cui un tempo venivano studiate la manipolazione degli elementi e frequentata un tempo dai migliori evocatori e invocatori elfici... era possibile che l' essere dai lineamenti elfici e fissato con il ghiaccio che aveva preso di mira le Valli avesse avuto un passato in quella scuola prima di divenire qualsiasi Mephit di cosa fosse adesso?.
Darius.


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