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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#21
XXI

Mistledale.

La serata non si poteva dire non fosse stata movimentata e ricca di sorprese.
Il piano di intrufolarsi nella festa privata di Majuk era ben riuscito, giusto Darsa sapeva chi c'era sotto quella lunga e larga tunica rossa.
Sturm si era divertito ad osservare i partecipanti lasciarsi andare alle delizie offerte dal Velo.
Persino persone rette come Aldric od Isabel alla fine avevano assunto un comportamento nettamente più rilassato.

Senza parlare della festeggiata. Di Majuk.
Era vero che Darsa l'aveva aiutato ad intrufolarsi nella festa, ma da brava istigatrice era stata furba nel mettere Sturm in una scomoda, scomodissima posizione: fungere da schiavo per la festeggiata.
E la festeggiata era l'icona per antonomasia del vizio e dell'altezzosità.
Non furono poche le volte che Sturm fu tentato di liberarsi di quel ruolo e assestare una cinquina dietro l'invitante collo bruno della tiefling. Volle però resistere e vedere dove la festa sarebbe arrivata. Assistere alle conseguenze del tocco della perdizione.
Majuk era una pazza invasata. Drogata e alcolizzata. Abituata ad una vita di comodità e sfrenatezze.
Sturm ne ebbe conferma quando gli fu ordinato di preparare una portata di vino molto particolare, miscelato a più sostanze stupefacenti.

Era curioso.

La pazienza fu premiata con uno spettacolo che Sturm avrebbe ricordato per sempre.
Quasi tutti i partecipanti erano collassati, con la faccia sul tavolo o afflosciati sui loro scranni. La stessa Majuk era caracollata a terra, in preda ai sintomi delle sue stesse droghe.
Sturm capì che il senso di pesantezza e svenimento venne meno quando cominciò ad udire flebili e costanti rantoli di piacere provenire da chi aveva ceduto al vino corretto di Majuk.
Sturm aveva possibilità di agire!
Avrebbe fatto qualcosa, sicuramente, se non fosse stato per una domestica del Velo che era sopraggiunta per rinsavire i commensali del teatrale festino.

Sturm aveva rivalutato il Velo. Davvero un posto interessante.

Alla fine il ragazzone ruathen si limitò a cibarsi e a bere, senza freni, gustandosi le svariate prelibatezze rimaste sul desco.

Majuk si era salvata da un colpo al cuore che Sturm voleva farle prendere quando anche lei si sarebbe ridestata dallo stato comatoso in cui si trovava. Dannazione a Lore e al contratto che lo vincolava alla tiefling.

Quella stessa sera tuttavia Sturm potè bearsi di ben altro spettacolo.
Non che fosse accaduto chissà cosa ma per lui quello era stato uno spettacolo a cui avrebbe voluto partecipare più e più volte, quasi per sempre.
Era come una falena attratta dalla luce, le donne pericolose avevano un ascendente troppo forte su di lui, attirandolo in un vortice da cui non riusciva a sottrarsi. O da cui non voleva proprio. 
Pericolose. Schive. Risolute. E ovviamente affascinanti.

Avvertiva ancora il suo profumo nelle narici.
Le belle gambe ancora impresse nella sua testa.


Femme Fatale, come dicevano nel Cormyr.

Sturm indugiò ancora un poco nella sala della mescita della locanda. Voleva stordirsi per poter riuscire a dormire. Pensieri impetuosi e tempestosi gli scuotevano l'animo.
Bevve osservando ed ascoltando un giovane avventuriero dall'aria poco curata, seduto su uno sgabello poco più in là. Suonava uno strumento molto simile a quello usato dall'affabile Dyane. Altro motivo per cui Sturm voleva abbandonarsi all'alcool: cominciava a pensare troppo anche alla mezzelfa.
Nonostante la notte fosse inoltrata già da un pezzo e alquanto tranquilla, nonostante suggerisse un motivetto più rilassante, il giovane musico strimpellava con foga e trasporto.

Sturm aveva l'alcool. Quel giovane, forse suo coetaneo, aveva la musica:

«Quando io sono solo con te
sogno immerso in una tazza di thè
ma che caldo qua dentro
ma che bello il momento

Quando io sono solo con te
non so più chi sono perchè
crolla il pavimento
e mi sciolgo di dentro

Quando penso a te
miii sento denso perchè
io ti tengo qua dentro di me
io ti tengo quaaa dentro con me

Meeee soooo'mbriaaaacato! De 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna
quanto è bbono l'odore der mare
ce vado de notte a cercà le parole.
Quanto è bbono l'odore del vento
dentro lo sento, dentro lo sento.
Quanto è bbono l'odore dell'ombra
quando c'è 'r sole che sotto rimbomba.
Comme rimbomba l'odore dell'ombra
come rimbomba, comme rimbomba.
E come parte! E come ritorna!
Come ritorna l'odore dell'onda!

Quando io sono solo con te
io cammino meglio perchè
la mia schiena è più dritta
la mia schiena è più dritta.


Quando sono con te
io mangio meglio perchè
non mi devo sfamare
non mi devo saziaaaare con te.

Meeee soooo'mbriaaaacato! De 'na donna
quanto è bbono l'odore della gonna
quanto è bbono l'odore der mare
ce vado de notte a cercà le parole.
Quanto è bbono l'odore del vento
dentro lo sento, dentro lo sento.
Quanto è bbono l'odore dell'ombra
quando c'è 'r sole che sotto rimbomba.
Comme rimbomba l'odore dell'ombra
come rimbomba, comme rimbomba.
E come parte! E come ritorna!
Come ritorna l'odore dell'onda!»*

[*Mannarino - Me so'mbriacato]
[Immagine: Webp-net-resizeimage.png]
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 06-10-2017, 15:21

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