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[Sturm Greif] Come Folgore dal cielo.
#7
VII

Una volta ripreso seppe cosa c'era legato all'estremità della corda: una mano tranciata, chiusa a pugno ad eccezione del dito medio rimasto disteso e ben rigido. Ultimo lascito di Kurt.
Effettivamente era stato chiaro:« Potete anche uccidermi! Sacrificarmi! Ma io vi porterò addosso la morte anche una volta che sarò la infondo! E sarà una morte di sofferenza e ahhhh!!! Blblblblblbl!!!»
Il bastardo era riuscito a liberarsi in parte prima di essere finito sbranato da chissà quale animale, o prima di morire affogato. La sua mano aveva lasciato una scia di sangue che aveva attirato gli squali.
Sturm gettò la mano in mare imprecando.

Uno alla volta, tutti e cinque, vennero condotti nel gabbiotto del Capitano Morgan per un interrogatorio. In realtà quella che a prima vista gli era sembrata una donna era in realtà una mezzelfa. L'orecchio leggermente appuntito che si intravedeva da sotto i capelli decretava la sua natura. Una mezzelfa che dato l'aspetto ne aveva passate di nude e di crude.

«Come ti chiami ammasso di manzo?»
«Sturm»
«Sturm. Ardito come nome. Sei un ruathen anche tu?»
«No, solo Sturm»
«No, certo. Come gli altri»

Gli si avvicinò, girandogli poi intorno, valutandolo. Gli tastò le spalle e diede dei rovesci lungo le braccia e le gambe. Lei aveva una benda che le copriva un occhio. L'altro era bellissimo, chiaro, emanava una luce di desiderio e pericolosità. Una mano mancava, al suo posto c'era un uncino che in quel momento correva sull'ampio petto. Aveva una massa disordinata di capelli neri, alcune ciocche trattenute in lunghe fine trecce. Il corpo era tutta un'altra storia: affusolato, sodo, perfettamente aderente alle vesti che indossava. Era difficile che lo sguardo non cadesse ad indugiare tra il solco dei seni "Una sirena con le gambe. Senza un occhio. E senza una mano. Ma pur sempre una sirena".

[Immagine: 2u5z2c9.png]

Il Capitano Morgan portò l'uncino al mento di Sturm facendogli alzare leggermente la testa. L'estremità acuminata, fredda e dannatamente appuntita, premeva proprio sotto il mento. Un singolo gesto fuori posto e sarebbe finito infilzato.

«Dunque Sturm. Hai dei progetti?» il sorriso del Capitano era qualcosa di sconcertante. Affilato, troppo pericoloso, e nonostante ciò capace di scatenare un subbuglio incredibile nel bassoventre del ragazzone.
«Rimanere in vita. Combattere. Seguire Ffolk»
«Ah sì, Ffolk. Gjorgul. L'altro manzo. Bene. Volete tutti la stessa cosa, ed io voglio una sola cosa da voi. Potrete rifocillarvi, niente rhum però, solo acqua. Dal momento che vi ho salvato la vita e che vi nutrirò voi combatterete per me. E lavorerete sulla nave. Qualsiasi cosa vi si chieda, o ordina di fare, voi lo fate, chiaro?»
Sturm potè solo sospirare ed annuire impercettibilmente.

«Se te lo stai chiedendo Sturm no, non sono l'unica donna sulla Maelstrom. C'è anche Bell de la Muerte. Ma potrai ben capire dal nome che è portata fondamentalmente a fare una cosa»
«Uccidere»
«Esattamente, Sturm. Esattamente»
[Immagine: Webp-net-resizeimage.png]
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RE: [Sturm Greif] Come Folgore dal cielo. - da cotoletta - 15-09-2017, 14:28

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