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[DM Jojo] Aspettando gli schiavisti
#15
Daphne uscì dall'incontro con Maven Steele con il netto desiderio di farsi un lungo bagno caldo con una spugna ruvida, strofinandosi fino a togliersi quei 2-3 centimetri di pelle che potevano avere, anche per sbaglio, essere venuti in contatto con la stessa aria che respirava quell'orribile donna.

Desiderio che, a quanto pareva, era condiviso anche dal sacerdote Eran, disgustato quanto lei.

Avevano scoperto, con un ragionevole grado di certezza, che Brawne era "N", che il suo assistente era il Robert che avevano incontrato sulla spiaggia, e che gli schiavi che Maven Steele avrebbe dovuto comprare erano gli stessi che avevano salvato dalla nave di Seafarer.

Purtroppo la pista si era fermata; Brawne era probabilmente ormai lontano, e anche se avevano un suo pigiama - decisamente poco pulito - che Eric avrebbe usato per scrutarlo, Daphne non pensava che sarebbero riusciti a rintracciarlo.

Rimaneva solo una cosa da fare: avvertire la milizia, così che se Brawne avesse riprovato lo stesso gioco a Hillsfar, avrebbe trovato un'accoglienza decisamente meno favorevole.

Guardando il tutto in un'ottica più ampia, invece, Daphne pensava che fosse davvero il momento di impegnarsi in primo piano contro la schiavitù. A Procampur non era mai stata una realtà, e per lei risultava un boccone particolarmente amaro da digerire.

Ciò nonostante, Daphne sapeva che impegnarsi contro la schiavitù non sarebbe stato sufficiente, e la storia dello schiavo volontario di cui le aveva parlato Charles lo confermava; a Procampur non c'erano schiavi, ma c'era un quartiere intero dai tetti grigi dove trovavano alloggio mendicanti, lavoratori non qualificati e persone che il lavoro non ce l'avevano proprio. Era lì che Daphne era cresciuta, finché con il suo lavoro di cantastorie non era riuscita a sistemare la famiglia in una casetta nel quartiere dai tetti gialli, modesta, ma tutta loro, un tetto sopra la testa che aveva permesso a sua madre di smettere di spaccarsi la schiena pulendo le case altrui.

Qualsiasi cosa dicesse la legge, non ci poteva essere libertà nella miseria, come diceva uno dei sacerdoti più anziani al tempio:

"Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero."
[Immagine: daffy2.jpg]
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RE: [DM Jojo] Aspettando gli schiavisti - da VivinC - 03-02-2022, 14:20

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