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[Q] Apocalisse - da Father Lymic a Hillsfar...
#47
PT II - come una fenice....

[Immagine: 0f9b80d00a321309c96e1be3dfac974c.jpg]

Aprii gli occhi nella penombra, confusa inizialmente, come dopo un lunghissimo sogno. Ricordavo tutto, proprio tutto, perchè sapevo bene essere stato reale.
"Elfeor.." tentati di chiamare, ma le mie labbra e le corde vocali erano come impastate. 

Avevo sentito la sua anima dissiparsi proteggendo la mia... non sarei qui altrimenti. E pensare che un tempo ero bandita dal popolo elfico.
Avevo avuto anche la chiara percezione che il rito aveva funzionato bene. Il velo si era finalmente stabilizzato ed ero certa che non si sarebbero aperti altri grossi squarci. Non eravamo riusciti a salvare le Valli, ma il resto del Piano Materiale era fuori dalla portata di Daruth Winterwood.

Non so se fossi più felice o triste ma di sicuro ero nuda. Sdraiata su di un letto coperto da una teca di cristallo. Indubbiamente viva.

Potevo sentire la mia pelle tornare al suo calore man mano che il sangue mi scorreva in corpo. Un corpo diligentemente conservato da molto tempo ma piuttosto irrigidito. Faticai un po' per riuscire a muovere dapprima le dita, poi le braccia. Non mi preoccupai più di tanto, probabilmente era normale per un corpo nuovo rimasto immobile per anni. Dovevo solo farlo mio, scaldando i muscoli con un po' di pazienza.

Dovevo solo stare ferma.

Invece aprii la teca così malamente che si infranse ricoprendo di vetri il pavimento intorno. Mi accorsi di avere una veste vicino, quando la vidi scivolare a terra. Mi tirasi su a sedere, le gambe ancora come sacchi di patate, che rotolarono giù dal letto facendomi finire a terra al primo tentativo di raccoglierla. Infilai la veste e quando finalmente mi alzai, notai un bastone premurosamente appoggiato ad una sedia proprio a un passo da me. Gli diedi un calcio buttandolo a terra solo per stizza, valutando che anche le gambe ora rispondevano a dovere. Notai una pergamena e alcune cose sul tavolo, così finii di darmi una sistemata e uscii dalla stanza con qualche taglietto e livido di troppo.

Col casino che avevo fatto evidentemente in casa si erano già accorti del mio ritorno. La gioia di rivedere il mio piccolo bamb.. "oh mio dio ma quanto cresci? con che ti nutrono?" Praticamente mi travolse tra feste e abbracci girandomi attorno tutto felice e allertando chiunque non avesse ancora capito che ero qui. E mi rimproverò pure per essere in ritardo! 

Poi qualcuno della servitù venne a darmi il benvenuto, sistemarono le mie "ammaccature" e mi accompagnarono finalmente da Harald. In realtà ero affamata così fu occasione per sorseggiare un tè insieme in tranquillità. Parlavamo piacevolmente mentre tra un biscotto e l'altro, gli narravo le vicende degli ultimi tempi. Poi all'improvviso notai Harald distratto da qualcosa:

“Fiamma Eterna, è mio triste dovere informarvi che Darsa ha sacrificato la propria vita per ritessere il velo attorno allo squarcio di Myth Drannor.”

"Veramente è qui che sorseggia un tè di fianco a...dice che non dovrei rovinare la sorpresa"

Affondai l'ultimo biscotto nel tè, lasciandolo sfaldare simbolicamente e chiedendo perdono a Kossuth se avevo voglia di picchiare Davian per avere la memoria più errante del suo stesso braciere. Possibile si fosse scordato di aver fatto irruzione nel mio nascondiglio e visto coi suoi stessi occhi il mio bellissimo clone? Ne avevo persino parlato alla guerra contro i draghi rossi! 

Poi invece, guardando Harald, non potei fare a meno di sorridere... probabilmente perchè entrambi potevamo benissimo immaginare la faccia di Davian in quel preciso istante. Presi la pergamena di Inviare pensando a quali parole dire al mio più grande rompiscatole. Forse qualche anno fa lo avrei seguito davvero fino a Hillsfar, ma ora...


"Perdonami Davian, sei la persona che più mi duole lasciare ma la mia famiglia ha bisogno di me. Sono morta e ora viva, sai perchè.."

Il mio nuovo corpo.
Ricordo ancora quando mi feci prendere un pezzo di carne per crearlo, solo come folle precauzione per sfuggire con la morte ad un pazzo stregone. Ovviamente non fu necessario, così lo tenni nascosto in una stanza segreta del mio emporio. Da allora, mentre le ragazze normali fantasticavano sul giorno del loro matrimonio, io fantasticavo sul giorno della mia prima morte. E con lo stesso entusiasmo! In particolare sognavo farmi esplodere portando distruzione in mezzo a un esercito nemico. Ma in ogni fantasia, davo per scontato che sarei tornata dai miei compagni come una fenice risorta dalle sue ceneri.
Mai averei immaginato di usarlo per qualcosa di così importante, per salvare un intero mondo. Restare con la mia famiglia, che più di ogni cosa avevo sacrificato in questi anni, mi sembrava la cosa più giusta da fare ora.

DARSA NAUR
13 Eleasias 1363 - 1 Tarsakh 1390
"Come ti chiami?" "Echo" "Echo?" "Echo"
[Immagine: d74f984f6804a4af70519c18280b3419.jpg]
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RE: [Q] Father Llymic('s big thread) - da Teg - 14-03-2020, 22:55
RE: [Q] Father Llymic('s big thread) - da Teg - 23-03-2020, 20:56
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RE: [Q] Apocalisse - da Father Lymic a Hillsfar... - da Denoela - 12-04-2020, 19:01

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