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[AQ] Il fattore imbufalito.
#1
Graster percorreva la via ad est di Hillsfar, gli avevano detto più volte come si chiamasse, ma lui era negato per ricordare i nomi sia che fossero di persone che di strade battute. Le mura cittadine erano chiaramente delineate e non si faceva fatica ad immaginare quanto ancor più grandi si sarebbero rivelate avvicinadovisi.
 
Il sacerdote stava attraversando un piccolo agglomerato di case, probabilmente di fattori, quando uno dei proprietari attirò la sua attenzione, sbracciandosi poco avanti sulla via e correndogli incontro. Lì per lì il sacerdote rimase perplesso, l'uomo farfugliava concitatamente rendendo incomprensibile cosa stesse dicendo, Graster ci mise un pò a farlo tranquillizzare prima, e poi a farlo esprimere in maniera a lui comprensibile.
 
Il fattore si chiamava Jonas, ed assieme alla sua famiglia occupava la fattoria i cui campi si estendevano quasi fino al limitare delle scogliere sul mare. A quanto pare questi aveva avuto dei problemi con dei "contrabbandieri", o almeno così diceva, ma non era il problema che qualcuno ci si potesse aspettare da dei fuorilegge. Il contadino non ammise repliche e pretese che Graster guardasse con i suoi occhi il "problema". I frutteti che ricoprivano il terreno coltivabile erano stati, in larga parte, depredati e dove gli alberi lasciavano il posto ai campi seminati erano ben visibili i segni del passaggio di cavalli e carri.
 
Il contadino continuava ad inveire: “Quei dannati briganti arrivano dalla costa, ed ormai mi stanno rovinando, li ammazzerei col forcone se potessi, ma sono tanti, troppi, vi prego aiutatemi!!
 
Graster non poteva permettersi di tardare il suo arrivo ad Hillsfar tuttavia non poteva nemmeno ignorare la richiesta di Jonas, decise così di dare una fugace occhiata a quanto avveniva oltre il campi coltivati. Dove le coltivazioni terminavano un ripido declino costiero portava al mare, poco più in là un veliero aveva gettato l’ancora, ed una piccola barca faceva la spola tra la spiaggia, dove un gruppo di uomini vigilavano su delle casse accatastate, ed il vascello.
 
A Graster bastò quanto visto, si ripromise, al suo arrivo ad Hillsfar, di cercare degli avventurieri disposti ad aiutare il fattore, al compenso avrebbe pensato lui.
 
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#2
Xovar, Darry e Garrio erano alla torre della magia in cerca di incarichi da svolgere.

Dopo aver fatto un patto con il mago della gilda Roderik su eventuali lavoretti da svolgere, incontrarono Graster che riferì loro il problema dei banditi.

Decisero di mettere su una piccola squadra per cercare di risolvere il problema.
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#3
La compagnia era formata.
Xovar aveva trovato l’appoggio di Meredith, Tobin, Darry e della nuova arrivata Echo.

Sfortunatamente la supremazia dei banditi era schiacciante e dopo qualche prima schermaglia vinta lungo la costa furono respinti dal loro nascondiglio e costretti alla fuga.

Si sarebbero dovuti organizzare con maggiore attenzione e scendere con più uomini nelle profondità di quel covo.
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#4
Graster aveva ascoltato il resoconto della spedizione da Meredith ed Echo. 

Quanto aveva sentito lo aveva fatto ricredere sulla difficoltà di quella missione, o meglio, su quanto si nascondesse dietro quanto accaduto al fattore.

Perlomeno si augurava che i contrabbandieri avrebbero scelto una via diversa ora, visto quanto gli avventurieri avevano scoperto sul loro conto.
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#5
Darry rimase titubante. In fondo alla grotta trovarono un altare di Umberlee. Stupito e curioso, torno nella sua stanza alle "tette della sirena " e incominciò a sfogliare quello che sembrava un libro che trattava di religioni. "È una divinità maligna e spietata, che gioisce nel vedere i mortali morire annegati o mangiati dai predatori marini. Rompe facilmente i patti presi, è vanitosa ed ama essere adulata. Viene adorata dagli squali mannari che sono la sua creazione preferita." Uhm forse ci siamo imbattuti in piu che semplici banditi.
[Immagine: Zilv3q1s.png]
Maximilian Goldentouch
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#6
Il fattore aveva risolti, forse, i suoi problemi, da cinque cicli nessuno passava più sulla sua tenuta, tuttavia gli ultimi accadimenti avevano fatto preoccupare gli avventurieri.

Il ritrovamento di quel cadavere, e di quanto ricucito nel suo ventre, oltre alla testa e alla mano mozzata, avevano messo in allarme il gruppo. Fortunatamente per noi Eitinel riconobbe quasi subuto i segni di quella vera e propria piaga che, oramai, li perseguitava da diverso tempo. Gli squarci nel velo, il reame remoto, tornavano a perseguitarli a così poco tempo di distanza dagli ultimi accadimenti, e forse sarebbe stata anormale il contrario, ma Graster sperava che per un pò, la popolazione, già provata, e gli avventurieri, avrebbero potuto tirare un poco il fiato.

Darry, Garrio, ed in maniera più leggera, ma non meno orribile, Vaghar e Graster, avevano provato sulla loro pelle il terribile sconquasso, mentale e fisico, che quei dannati parassiti, protessero provocare su di loro, tuttavia non erano ancora sicuri che fossero gli stessi simbionti.

Una cosa era certa, bisognava agire molto in fretta.

Darry, a tal proposito, ebbe un'intuizione, forse i resti di pesce all'interno di quella scatoletta, il fatto che il cadavere fosse stato ritrovato al porto, nell'acqua, potevano far pensare ad un coinvolgimento degli uomini pesce che lui, e gli avventurieri che lo avevano accompagnato, avevano trovato nella grotta sulla costa dove, tra l'altro, era stato rinvenuto anche un altare ad Umberlee, la stessa divinità che, anche al porto, aveva un santuario eretto in suo onore.
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