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[Jassin Oakstaff] Stretta la Foglia, Larga la Via.
#1
[Immagine: Jassin.jpg]

20 Nightal 1397

Non so perchè io abbia improvvisamente deciso di tenere un diario. Voglio dire: se avessi voluto un ulteriore promemoria delle tragedie a cui ho assistito nell'ultimo quarto di secolo mi sarei procurato una kiira, come se non bastasse riviverle ogni dannata volta che mi abbandono alla mia poco salutare Reverie.
Secondo una guaritrice selunita questo dovrebbe aiutarmi a mantenermi sano di mente nonostante i continui scontri con le creature del Reame Remoto e i traumi "recenti" del mio passato, ora che l'idromele e l'erba del giullare non hanno più su di me lo stesso effetto di prima.
Male che vada questo tomo potrebbe , in un giorno non troppo lontano visto cosa stiamo affrontando nella speranza di salvare Shadowdale, farmi da testamento: in esso potrei lasciare oltre le mie ultime volontà i miei appunti riguardo progetti futuri che rimarrebbero incompiuti e un giorno qualche fratello potrebbe trovarli e portarli avanti al posto mio, con un po' di fortuna.

La verità è che forse sto iniziando a perdere colpi e quello dell'avventuriero è chiaramente un sentiero che si dovrebbe percorre da giovani. Per un sy'tel'quessir della mia età probabilmente non è stata la cosa più saggia da fare mettere a rischio la mia vita così spesso da quando ho deciso finalmente di lasciare la sicurezza dei nostri insediamenti.
Eppure mi pento di non averlo fatto prima. Chissà dove sarei ora se avessi intrapreso questa vita poco dopo essere sfuggito dalla distruzione di Alberi Intrecciati. Quel mezzosangue di Karyn ha fatto presto a farsene una ragione e guarda fin dov'è arrivato. A volte invidio la sua parte umana per questo.
Se non altro credo di aver imparato abbastanza dagli avventurieri di Hillsfar da non rappresentare più un peso per i miei fratelli del Circolo, dovessi decidere di tornare tra loro per unirmi alla lotta al Fronte di casa nostra.
Tuttavia so che non sarebbe un ritorno così trionfale come immaginavo, visto che non farei altro che "mostrare i muscoli", metaforicamente parlando, per dimostrare agli altri i miei progressi e sperare di essere accolto di nuovo.
Speravo di poter tornare con un dono più prezioso come parte del mio rito di passaggio: un pezzo delle nostre ancestrali radici riportato a nuova vita tramite il bastone donatomi dal Grangiardiniere in persona. Di certo ci avrebbe ridato speranza in questi tempi difficili ma i miei sforzi di procurarmi un pezzo di legno proveniente dalla nostra cara vecchia Quercia Lunare non sono stati sufficienti per il momento e forse dovrò intensificarli chiedendo aiuto ad amici e parenti, per quanto preferirei cavarmela con le mie sole forze per un a volta. Dopotutto è anche per questo che ho lasciato il Circolo.

E anche se tornassi adesso cosa potrei fare?
Spendere qualche migliaio di monete d'oro per riparare la Loggia del Casato, magari. Chiedere di ospitare lì gli incontri di ciò che rimane ora della Gilda dei Naturalisti potrebbe ridarci un po' del prestigio perduto di cui godevamo in passato. Potrei persino convincere il grandruido ad unirci a questa Enclave di Smeraldo, così il nostro piccolo Circolo potrebbe anche tornare ai fasti di un tempo. Sebbene questo ci costerebbe il nostro orgoglioso retaggio: accettare la guida degli anziani di Ilighon sarebbe un po' come sottometterci al culto delle loro divinità, in fondo.
Certamente sono stati alleati preziosi e hanno fatto più di molti altri per la Foresta, ma ci sono cose a cui il nostro Popolo non è disposto a rinunciare tanto facilmente.

Dovrei accettare il fatto di essere parte di una specie in via d'estinzione, soprattutto qui nel Cormanthor se non altro. F
orse dovrei far visita ai nostri fratelli nei boschi di Yuir o Chondal, trovarmi una compagna e mettere radici lontano da una foresta che ormai stento quasi a riconoscere come casa nostra. Di sicuro il mio spirito guida apprezzerebbe questa iniziativa più di tutte le altre finora e se non altro il casato apprezzerà il proseguire della nostra linea di sangue.
Ma c'è il problema di quello stupido giuramento fatto davanti a un maledetto sacerdote di Tempus, per poter riportare in vita il caro Tharmyr.
Secondo il quale dovremmo, prima o poi, dare la caccia a quel drago piroclastico della malora e porre fine alla sua ignobile vita.
Sembra proprio che gli Oakstaff siano destinati a morire affrontando draghi di dimensioni esageratamente grandi, dopotutto, anzichè morire di vecchiaia nel proprio giaciglio. Dev'essere la mia punizione per essere sopravvissuto alla loro Furia.
Forse potrei persino sopravvivere a questa caccia, se riuscissi a ritrovare il Flagello di Venom, l'antica spada dell'eroe ammazzadraghi della Valle Intrecciata. Ma l'archeologia non è decisamente il mio forte e quel miserabile di uno gnomo, Pallard, ha deciso di farsi ammazzare in una città straniera prima che potessi chiedergli di aiutarmi con questa cosa.
Potrei entrare in comunione con la Valle per cercare concentrazioni di fiori di drago in prossimità di caverne crollate da tempo, interrogare le stesse pietre in cerca di ulteriori indizi del passaggio del mio omonimo di casa Aunglor per restringere il campo, ma poi?
Per iniziare gli scavi avrei di nuovo bisogno di Tharmyr e dei suoi cugini, e magari di qualche avventuriero per affrontare i pericoli di una antica tana di drago abbandonata da secoli.
In alternativa potrei rivolgermi agli spiriti della Valle delle Voci Perdute, i primi testimoni della nostra triste storia, ma dubito saranno più inclini ad aiutarmi del resto del Popolo, con questa dannata invasione dal Reame Remoto ancora in corso.

Credo che rimanderò le grosse decisioni almeno fino al prossimo Equinozio d'Autunno, così che la Trasformazione di Rillifane possa portarmi consiglio.
Anche se un piccolo cambiamento c'è gia stato: ho deciso di mettere da parte il Manto del Lupo Solitario che mi ha accompagnato nel mio viaggio in questi anni, credo di essermi allontanato parecchio dal meritare la Sua benedizione e finalmente posso dire di appartenere a qualcosa oltre che a una stirpe in declino, anche se non saprei dire esattamente cosa.
In queste terre così barbariche dove la voce degli spiriti è quasi soffocata dalla civiltà credo persino di essermi fatto degli amici.
Dev'essere un segno che forse sto iniziando ad affezionarmi troppo a questa "Gilda" di Avventurieri. Diamine qualcuno di loro inizia persino a chiamarmi Capo o Vice-Capo , anche se probabilmente in tono di scherno.
"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)
[Immagine: Firma-Ivor.jpg]
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#2
Un giorno qualunque in un inverno inoltrato all'inizio del 1398, più o meno.

*la pagina è "codificata" in tre lingue diverse: elfico e silvano, dall'alfabeto molto simile, e diversi nomi in druidico*

Barcamenandoci tra un incarico di dubbia dignità e l'altro mi è tornata alla mente una vecchia storia.
Probabilmente non dovrei trascriverla poichè il mio casato si è dato parecchio da fare per cancellarla dalla maggior parte delle testimonianze rimaste, persino dai bassorilievi nel legno del grande tempio, quando ancora ne esisteva uno.
Ebbe inizio secoli fa, con la Ritirata, o forse dovrei dire la Prima Ritirata. Quando la maggior parte dei nostri fratelli partì per trovare l'isola promessa di Evermeet lasciandoci qui a combattere le creature demoniache che avevano conquistato la capitale e i drow che cominciavano a risbucare impunemente dal sottosuolo.
Vorrei poter dire che il nostro casato ha sempre tenuto fede alle antiche usanze e combattuto strenuamente per difendere la nostra terra senza scendere a vergognosi compromessi e mezzi disonorevoli, ma c'è stata almeno una importante eccezione.

Per quanto si affanneranno a negarlo ormai restano pochi di noi a dover ricordare anche i nostri momenti peggiori nella storia, per cui non credo mi biasimeranno per averne lasciata almeno una testimonianza scritta in questi tempi dal futuro così incerto. In fondo non hanno cancellato ogni riferimento agli esperimenti di Winterwood anche per questo motivo, credo.
In pochi, a parte il nostro redivivo capoclan e grandruido, sanno che quest'ultimo aveva un fratello gemello. Egli era uno stregone particolarmente dotato nelle arti arcane, anche prima della caduta della Capitale era tra gli allievi più brillanti dell'Arcimaga Nuala. Ma quando capì che la nostra Resistenza contro le forze delle Tenebre nel Cormanthor non ci avrebbe mai consentito di far pendere l'ago della bilancia in nostro favore nel lungo termine, cominciò a prendere in considerazione delle pericolose scorciatoie nella sua sete di potere.
Forse per eclissare i progressi degli altri incantatori della sua generazione, incluso suo fratello, forse per impressionare la stessa donna amata da entrambi a quel tempo, forse perchè frustrato da tutti i fratelli che negli anni andavano a unirsi a quel Coro di Voci Perdute dopo ogni assalto delle creature maligne alla nostra preziosa Valle o per tutte queste dubbie ragioni insieme, venne sedotto dai poteri offerti oscuri di quelle creature e tentato di utilizzarli contro di esse. Ancora oggi non ho idea di quale potere maligno strinse un patto con lo stregone. Posso solo immaginare uno dei Nefasti Tre che si dice abbiano orchestrato la caduta della Capitale o un loro possibile nemico.

Per un po' sembrò che la situazione, per quanto fosse disperata, volgesse in nostro favore. I poteri dello stregone erano qualcosa che le creature immonde non si aspettavano di ritrovarsi contro improvvisamente in battaglia e il Popolo della Valle Intrecciata ottenne così diverse vittorie , apparentemente senza subire perdite. Tuttavia, un potere del genere ha sempre un prezzo da pagare, e quando fu evidente che i suoi metodi sempre meno ortodossi e la morte di alcuni giovani fratelli in "circostanze misteriose" erano tutto fuorchè delle coincidenze, i nostri anziani decisero di porre fine a quello scempio giudicandolo un Traditore delle Antiche Usanze e privandolo persino del suo nome, oltre che della libertà.
Non potendo semplicemente ucciderlo per consegnare la sua anima, possibilmente alle stesse forze che stavano combattendo da almeno una generazione, decisero di imprigionarlo nella pietra, in un tumulo ancestrale così profondo e remoto che forse soltanto il prozio Katar saprebbe ad oggi come raggiungerlo. 
Molti anni passarono da allora, abbastanza da fingere che tutto questo non fosse mai successo.

Mi sembra di ricordare che questa brutta storia fosse in qualche modo legata al ritorno del nostro Grandruido tra i vivi. Gli agenti dell'Enclave in quel periodo sembravano preoccupati dai segni di una corruzione demoniaca nella foresta e una sorella superstite del nostro Circolo li guidò fino alle radici carbonizzate della Quercia Lunare. Qui trovarono il corpo della nostra guida, preservato in un bozzolo dalle fiamme e dalla decomposizione, come ultimo dono da parte del nostro sacro albero prima di scomparire del tutto dal nostro mondo.
Ad oggi non saprei dire perchè il Signore delle Foglie abbia agito in quel modo. Forse il suo intento era piantare un seme di speranza per il futuro a dispetto della distruzione portata dai Draghi , se non dalle successive Prove che abbiamo dovuto affrontare in così pochi anni di distanza le une dalle altre. Mi chiedo se quell'antica minaccia sia stata debellata dai custodi dell'Equilibrio che hanno combattuto prima di me o se semplicemente la sua esistenza è stata messa in secondo piano da forze più pericolose dopo l'invasione dal Reame Remoto.

In ogni caso mi capita ancora di chiedermi se io o altri fratelli, in tempi disperati come questi, saremmo altrettanto risoluti nel rifiutare l'aiuto offertoci da infide creature come quelle.
Di chiedermi se  lo stregone non avesse fatto ciò che ha fatto, saremmo forse stati spazzati via gia molto prima dell'arrivo del Drago Rosso?
I due fratelli sarebbero riusciti a sconfiggerla o a respingerla, combattendo insieme quel giorno?

E oggi fin dove saremmo disposti a spingerci pur di liberare la nostra Foresta da questa folle piaga? Tanto da scendere nei meandri più oscuri e dimenticati della terra e liberare un male "minore" pur di ribaltare le sorti di questa guerra? Incuranti di poter ripetere gli errori del passato?

Per questa volta credo sia tutto. Solo un'altra storia da consegnare alla memoria di eventuali posteri e apprendisti.
Solo un altro motivo per cui credo di disprezzare tanto i warlock ora che ci penso.
"I live...AGAIN!"
IVOR CHERNOV (e JASSIN OAKSTAFF)
[Immagine: Firma-Ivor.jpg]
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