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[Jon Kindred] Diario
#1
ARRIVO

Mise giù la sacca dalla spalla e si guardò attorno.
Quella era Ashabenford.
O meglio il quartiere degradato della stessa.
Un bel posto da dove iniziare.

Un ragazzino si avvicinò. "Straniero! Straniero!"
Sorrise sotto il cappuccio.
"Vieni vieni, ti faccio da guida! Una moneta soltanto."
Gliela diede subito, sorridendo ebete.

Seguì il ragazzo in silenzio, mentre gli mostrava le "meraviglie" del posto.
Camminava da un'ora buona quando il ragazzo accelerò il passo.
Svoltò un angolo cercando di inseguirlo e si ritrovò in un vicolo.
Due uomini gli sbarravano il passo.
Altri due apparvero dietro di lui.

"Sei solo straniero! Benvenuto ad Ashabenford nord! AHAHAH"

Sospirò.
Poi si alzò il bavero, strappo il laccio dal collo e alzò il pugno in aria.
Il simbolo della Maschera.

Sangue iniziò a colare dagli occhi dei bravacci di strada che fissavano allibiti il simbolo sacro alto sopra le loro teste.
Dopo qualche secondo scapparono a gambe levate.

Raggiunse il ragazzino nascosto dietro un barile e gli strappazzò i capelli mentre gli sottraeva la moneta che gli aveva dato all'inizio del viaggio.
"Ma tu... Chi sei?"
Lasciò cadere una carta dalla manica.
"Prendila"
[Immagine: taromatto.jpg]

Il ragazzo si guardò attorno ma Jon Kindred era già sparito dietro all'angolo...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#2
I PRIMI GIORNI

Prese alloggio ai Sei Scudi.

Un luogo sudicio, come il resto del quartiere del resto, ma non era niente di impressionante per lui.
Si era addestrato duramente per tutta l'adolescenza e aveva subito privazioni ben peggiori durante quel periodo.
Per lui vivere nel lusso di una chiesa ricca ad amministrare un culto era un lusso a cui non era abituato ancora.
Quando aveva raggiunto i ranghi del clericato di Mask era subito stato allontanato.

"Facevo troppe domande?"
Continuava a chiederselo spesso da quando era in viaggio.
Daltronde viveva bene sotto il suo mentore ed era un tipo sveglio.
Non gli andava giù aver dovuto mollare una vita per un'altra.
L'unica cosa che lo teneva aggrappato a qualche genere di spiegazione era quella lettera che aveva aperto, letto, e infine bruciato sul bracere della nave, quando era partito.
Non che fosse il genere di ladro a cui affidare incarichi pesanti, ma qualche trucchetto lo sapeva fare anche lui.
Eppure avevano deciso di mandarlo via.

Prese una stanza singola per poter pregare in santa pace.
Nascose il baule con gli oggetti cerimoniali staccando una trave sotto il letto.
C'era talmente tanta polvere che non si sarebbero accorti di nulla neanche riassettando la stanza all'infinito.
E se anche avessero trovato qualcosa, la gente ha paura a fare domande di cui non vuole sapere la risposta...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#3
I SEI SCUDI

Le giornate trascorrevano tranquille, Jon si mise a chiacchierare con l'oste nelle lunghe nottate per apprendere il più possibile sulla zona circostante.
Ovviamente pagava per quelle informazioni, non era un ingrato e sapeva come si facevano gli affari.
Tanto le monete gliele davano gli idioti ubriachi direttamente dal loro borsello, o quelli che truffava leggendo i tarocchi, o col gioco delle tre carte.
Svolgeva le sue truffe e i suoi borseggi con calma e sorriso sulle labbra, faccia di bronzo e serenità data da anni di addestramento.
Sapeva giusto qualche trucco, ma per lui era come respirare, anche troppo per quella città.
Si disse che l'avrebbe rivoltata come un calzino.

Poi girava per il quartiere e teneva occhi ed orecchie aperte, ne aveva da vendere e appena vedeva che le cose si stavano agitando cambiava aria svoltando in un vicolo e rimanendo inchiodato alla parete mentre qualcuno passava.
Era la base per mescolarsi senza farsi notare.
All'improvviso quegli avventurrieri avevano catturato la sua attenzione.

Avevano steso un bandito ubriaco e i suoi amici erano di tutt'altra opinione.
Curò il bandito steso, si presentò col tarocco del Matto.
Subito dopo le minacce, vennero caricati dagli amici dell'uomo steso.
Colpirono tutti di piatto, non volevano rogne.
Lo scontro si risolse velocemente a loro favore.
Curò anche loro e li riportarono ai Sei Scudi.
"Dopotutto, il nemico di oggi può diventare l'amico di domani."

A quanto pare erano clienti abituali che s'erano fatti abbindolare da un altro venditore di piscio.
Saccheggiò il borsello di uno dei feriti ubriachi e allungò un anticipo all'oste che gli diede bicchiere e zuppa pulita da poter condividere con i nuovi amici che aveva fatto per strada.
Avrebbe avuto qualcuno con cui chiacchierare nei prossimi giorni, visto che avevano ricevuto dieci giorni di vitto e alloggio ai Sei Scudi.
Finito il pasto e le presentazioni si congedò e raggiunse l'ultima stanza, avvisando che l'avrebbero trovato lì se avessero voluto fare quattro chiacchiere...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#4
VIAGGIO AD ESSEMBRA E RITORNO

Qualche giorno dopo cercò gli altri avventori ma erano spariti.
Chiese a Jacoby dove fossero andati allungandogli la solita mancia.
"Hanno preso la strada ad Est, probabilmente sono andati a Battledale."

Si inerpicò nel viaggio di andata verso Essembra, la strada era pericolosa e dovette correre spesso per non capitare in imboscate. Rischiava di inciampare sulle radici, finire preda di animali feroci e mostri di ogni genere che abitavano il Cormanthor, ma alla fine raggiunse la Pietra Verticale e la strada di Rauthavyr.
Saltò tronchi, passò un ponte scricchiolante e giunse davanti ai cartelli di Essembra, le solide mura che si stagliavano sulla sinistra.

Trovò alloggio alla locanda e attese di vedere facce conosciute.

Il giorno successivo conobbe la sua datrice di lavoro, non riuscì a stupirla, ma tant'è che rimase piuttosto colpito da quella creatura.

Tornarono ad Ashabenford. La locanda dei Sei Scudi si stagliò tra i vicoli del quartiere nuovo.
Vennero accolti da una rissa e si destreggiò in una serie di furti.
Dopo il pasto regalato dalla casa andò a parlare con Jacoby donandogli parte del ricavato della serata...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#5
TEMPO AD ASHABENFORD

Il tempo scorreva inesorabile per Jon che tardava con le sue iniziative, prese a carico la cura di Majuk Zarhkath in modo che la signorina dalla lingua lunga avesse un precettore di un certo spessore. Notò subito come non fosse una stupida e le sue abilità le sarebbero state molto utili più avanti. A patto che imparasse come comportarsi.

Dunque, aveva trafitto la gola dello gnomo qualche giorno prima, non aveva potuto far altro per alleviarne il dolore, anche perchè le sue capacità curative crescevano di pari passo col tempo che passava sui tomi di anatomia. Dopo quel fatidico giorno, per cui alcuni erano stati convocati dalle guardie, aveva deciso di studiare di più la guarigione ed evitare che la gente che si faceva male perisse. Non aveva ancora le capacità da chierico necessarie a riportare indietro i morti e la cosa era alquanto frustrante per lui, ma quella era la via migliore per salvaguardare quanti lo attorniavano.

Dunque si erano avventurati nella Foresta, attirando le ire di qualcuno. Madame Zarhkath era caduta vittima di chinghiali inferociti e non si capacitava di come i suoi sensi non avessero saputo percepire il pericolo. Però le sue abilità curative erano aumentate e la salvò. Attendeva una mancia? Davvero? Beh i soldi gli facevano sempre comodo, ma a differenza di Zigrin rubava solo ciò che era veramente necessario.

Con questi pensieri in testa scolò la birra e tornò a chiacchierare del più e del meno con Jacoby...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#6
MOSSE #1

Aveva estorto qualche informazione a un membro del gruppo.
La gente non sapeva mentire decisamente. Almeno a lui.
Ammirava gli warlock, decisamente tutti d'un pezzo per quanto riguardava le capacità interlocutorie...

Anche lui di recente aveva fatto una sciocchezza, aveva sbagliato e ne avrebbe pagato le conseguenze.
Devo allenarmi di più.
Aveva rischiato poco sta volta, ma era evidente che non avesse chiesto Fortuna alla divinità.
Solo i migliori arrivano in alto, io son stato cacciato.
Doveva essere più scaltro.
Dita agili, lingua sciolta. Questa è la strada che ho intrapreso...

In più senza nemmeno averlo chiesto gli era capitato un lavoro tra le mani.
Grazie all'Oscurità.
Gli infedeli han bisogno di una guida.
E quello era lui.

Avrebbe mosso e sfruttato persone con la Verità e l'Inganno per la gloria del Signore delle Ombre.
E nessuno, nessuno l'avrebbe fermato.
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#7
MOSSE #2

La data della festa si avvicinava, Jon era nervoso mentre attendeva che i preparativi venissero ultimati.
Sedeva al tavolo del privè dei Sei Scudi attendendo che qualcuno entrasse.
Era appena ritornato da Essembra, seguendo la cricca della bella gente di Battledale.
Sapeva che in un qualche modo erano tutti dediti alle loro cause ma chissà quanti avrebbero ceduto o ecceduto.
Non importava, quel luogo era perdizione allo stato assoluto, lui vedeva più in là di quanto facessero gli altri.

Poi c'era il lavoro che gli era piombato tra le mani e che gli aveva fruttato un po' di beni.
Se avesse continuato il suo collaboratore avrebbe portato a casa una piccola fortuna.
Era bene che lo tenesse sotto la sua ala protettrice.

L'altro uomo che aveva tra le mani aveva qualche progetto in mente, sarebbe stato bene avercelo dalla sua parte.
Sapeva che cosa gli serviva, ma avrebbe dovuto conoscere un po' di gente prima di favorirlo.
Gente non per forza dalla sua parte.

Ma...

I suoi poteri stavano aumentando lentamente ma inesorabilmente più tempo passava a ingannare il prossimo.
L'importante è che non ingannasse sè stesso.
Era diventato un guaritore di strada.

Faceva lo stesso la volontà di Mask?
Dove erano le anime smarrite dalla retta via?
Doveva calcare più lungamente quelle strade per carpirne i segreti.

La porta si aprì ed entrò Jacoby con il vassoio su cui erano posati una bottiglia di vino e due bicchieri di quelli buoni strappandolo dai suoi pensieri.
Chissà chi sarebbe venuto a conoscerlo, o si sarebbe presentato direttamente alla festa.
La voce girava dopotutto...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#8
MOSSE #3 - Verso Essembra - Livello 5°

Nuovi poteri gli erano stati conferiti tramite il simbolo sacro.
Nuove responsabilità gli erano giunte dall'alto.
Aveva ancora molta strada da fare, ma il cammino era tracciato sotto le sue suole.

Più i suoi poteri aumentavano e più doveva fare i conti con le sfide che il Fato metteva davanti al suo percorso.
Non ce l'avrebbe fatta da solo, lo sapeva, ma almeno aveva fede.
Fece i bagagli e lasciò la stanza che s'era preso ai Sei Scudi chiudendo dietro di se la porta e scese le scale.

Il rumore era quello dell'ennesima rissa. Schivò una sedia volante e si avvicinò al bancone.
Lasciò la chiave sul bancone. "Tienimela al caldo, tornerò presto."
Fece lo sgambetto al primo ebete che correva troppo vicino e gli sfilò il borsello mentre si schiantava su un tavolo.
Jacoby nel mentre si limitò a prendere la chiave e rimetterla al suo posto, per poi tornare a sporcare lucidare bicchieri con lo straccio lurido. Maledettamente anafettivo, pensò.

"Eh su, non fare quella faccia... Dai almeno un abbraccio! ... No? Dai..."
Sorrise e gli lanciò il borsello pieno."Ci tengo a quello schifo di stanza, d'accordo? A presto."
Si voltò mentre attorno a lui volavano pezzi di arredamento e si incamminò tra la gente che si pestava.
Ad un passo dall'uscita, Jon prese al volo una bottiglia schiantandola subito dopo sul cranio di un tipo tra lui e la porta liberandosi il passaggio.

Chiuse la porta della locanda alle sue spalle e si gettò nel gelido abbraccio dell'inverno.
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#9
ESSEMBRA #1

Il tempo scorreva lentamente alla locanda dell'Occhio Vigile.
La dura legge di Battledale favoriva i commerci e non poco, facendo passare questo o quel personaggio dalle parti di Essembra.
Ma era la fauna della locanda, paragonata a quella dei Sei Scudi, che più metteva tristezza a Jon Kindred.

Si era fatto vivo qualche avventurriero proveniente da Ashabenford ed aveva accolto la novità con entusiasmo, ma al di là delle visite sporadiche, gli mancava il brio di una imminente rissa, i piccoli furti, la gente ubriaca marcia e lo sguardo duro di Jacoby.
Oltre alle Lame d'Argento, con cui collaborava da tempo, il resto erano una vasta gamma di personaggi più o meno discutibili.

Non era lo stesso luogo. E non era lo stesso nemmeno lui.
Allenava in segreto le sue abilità affinchè potesse usarle al meglio quando fosse giunto il momento, tuttavia il rischio di finire dalla padella nella brace era troppo, sebbene proprio il rischio fosse il suo mestiere.
Sapeva che la valle era diversa, aveva già fatto visita a Battledale in passato, ma viverci era un altro discorso.

Si dice che la durezza della legge si possa leggere sul volto di un chierico di Mask.
Ora Jon capiva perchè e suo malgrado si sarebbe trovato a cambiare profondamente.
Specie se quelli attorno a lui avessero capito con chi avevano a che fare...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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#10
ESSEMBRA #2

Aveva spostato i suoi affari ad Essembra da decadi ormai.
Erano stati lunghi giorni di preparazione in attesa che il piano fosse pronto.
Ora lo era, mancava solo la data in cui avrebbero fatto il colpo.

Era tornato ad Ashabenford giusto il tempo di destreggiarsi in una serie di borseggi.
Giusto il tempo di distrarre gli avventurrieri più esperti dalle sue prossime mosse.
Nessuno stava facendo caso a quello che succedeva complessivamente, doveva solo non lasciare tracce.

Un passo alla volta stava imprimendo una svolta nel crimine organizzato delle Valli e quello era il suo compito.
Se l'avesse portato a termine avrebbe pure potuto tornare indietro a Teflamm nel Thesk.
Ma a che pro?

Si era fatto una discreta vita lì e le cose non andavano male, si disse sorseggiando un calice versato da una bottiglia di buon rosso Sembiano.
Se faceva le cose con calma e discrezione poteva puntare anche più in alto di quanto pianificato finora.
Ma andava fatta una cosa alla volta e il suo livello di Potere era ancora troppo basso per anche solo avvicinarsi ai pezzi grossi.

Si osservò il dorso della mano guantata e tornò a rimeditare sui suoi piani...
Edward Shamrock
Il Mago Pirata
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