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Versione completa: [Q] Maalthiir colpisce ancora
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Il torneo era terminato nel caos: poco dopo il termine dello scontro tra il paladino Valen Drake e il caporale delle guardie Leonides Nathos, quando tutti avevano ancora gli occhi puntati sui due contendenti, una freccia partita da un tetto nelle vicinanze dell'arena aveva colpito la consigliera Ilandra Wavemistress al collo, facendola cadere tra le braccia della vicina Glinda Scatterstar.

Mentre alcuni eroici avventurieri correvano verso la mezzelfa ferita per curarla, al centro dell'arena si palesò un'immagine di Maalthiir, alto più di tre metri, invecchiato e forse un po' più curvo ma decisamente riconoscibile: l'immagine magica pronunciò solo due frasi: "Tanto a lungo ho atteso...di ritornare a casa. Io sono Hillsfar!". L'apparizione gettò l'arena nel caos: gli spettatori iniziarono a correre di qua e di là, mentre gruppi di facinorosi presero ad aggredire i non umani presenti nella zona.

Alcuni avventurieri si impegnarono nel sedare i disordini insieme alle guardie, mentre altri provarono - senza successo - a inseguire l'attentatore. 

I consiglieri diedero ben presto l'ordine di evacuare dentro le mura della città coloro che vivevano al porto e nelle campagne fuori dalle mura; nel frattempo, gli episodi di violenza continuavano, sedati a fatica dalle guardie e dagli avventurieri che collaboravano all'evacuazione.

Ben presto, la città si riempì fino a scoppiare: gli sfollati erano ospitati nelle locande, nei templi, perfino al castello; allo stesso tempo, anche le prigioni erano colpe dei facinorosi arrestati durante le violenze.

Quella notte a Hillsfar si dormì ben poco...
Nei giorni successivi al torneo, i disordini continuavano in città. Alle frange di rivoltosi che fomentavano disordini s'era aggiunta una seconda fazione, guidata da un misterioso mezzelfo incappucciato, che risponde agli attacchi subiti dai non umani rivoltandosi contro gruppi di umani...senza badare troppo alla colpevolezza o innocenza di questi ultimi. Le autorità non sono ancora riuscite a catturarlo, purtroppo.

Nel frattempo, in città si levava una voce che incitava alla ragionevolezza e alla resistenza: Cassandra Morris, figlia del capitano Morgan Morris e proprietaria di un piccolo cantiere navale situato al porto di Hillsfar, aveva iniziato a parlare per le piazze e per le strade, spiegando a gran voce a chiunque volesse ascoltarla le sue argomentazioni. Cassandra stessa era stata colpita dalle accuse dei rivoltosi, che le avevano imbrattato la porta del cantiere a causa dei suoi dipendenti non umani. Naturalmente, non c'era argomentazione che potesse far cambiare idea allo zoccolo duro dei sostenitori di Maalthiir - ma i discorsi della giovane donna erano riusciti a calmare i toni di chi sembrava si fosse fatto semplicemente trascinare dalla massa, di chi urlava frasi razziste senza avere mai riflettuto effettivamente sulle loro implicazioni. Lungi dal portare la pace, i discorsi sembravano avere dato alla città - o almeno, alle parti della città dove venivano pronunciati - una piccola tregua in una lotta che non si sarebbe di certo esaurita in poche settimane.

<<Quel Maalthir che va dicendo che lui è Hillsfar, che Hillsfar è la sua casa, è lo stesso tizio che vi ha abbandonati dopo avervi trascinati in guerre che non potevate vincere, in mano agli zhent, scappando come un codardo per decenni, costringendovi a sottomettervi al vostro avversario di sempre e versare a Zhentil Keep una fetta enorme dei vostri sudati guadagni, e quale capo degno di tale nome scappa abbandonando la sua casa, la sua gente, per poi tornare e colpirli incitando odio e violenza, provocando altri morti tra i suoi stessi cittadini? Che gli hillsfariani si sveglino, smettano di subire passivi come un branco di pecore questo o l’altro invasore, che combattano per la loro casa e il diritto di viverci come loro vogliono che sia, che combattano per il diritto di decidere chi è degno di governarli e con quali leggi, che si rivoltino contro questi fanatici che non hanno fatto altro se non creare problemi e dubbi facendo sembrare hillsfar e la sua gente nient’altro che bestie sacrificali, che aiutino a scovare anzi le spie, che tirino fuori il coraggio che la gente di Hillsfar ha sempre avuto per tener alta la testa in un posto difficile come il mare della luna e che aiutino a trovare e trascinare allo scoperto le spie di Maalthir e tutti i suoi folli sostenitori in modo che parlino e smettano di foraggiare chi è stato davvero causa dell’inizio del declino di Hillsfar! E noi hillsfariani non siamo i giocattoli, le pedine o le bestie da macello di nessuno!>>
Due giorni dopo l'attacco al torneo, un uomo dall'aria terrorizzata era entrato a Hillsfar portando un messaggio da parte di Maalthiir: il mago chiedeva la resa della città, e in cambio avrebbe garantito la sicurezza di tutti gli abitanti e gli ospiti umani di Hillsfar.

L'arrivo dell'uomo aveva attirato un capannello di guardie e curiosi, alcuni dei quali avevano iniziato ad inneggiare a Maalthiir...ma le guardie presenti, e soprattutto le parole coraggiose di Cassandra Morris e Nashan Goldenbow, li avevano zittiti.

L'uomo era stato condotto al castello, dove i consiglieri si erano riuniti con gli avventurieri della città...
Al mattino del terzo giorno, gli abitanti di Hillsfar si svegliano e trovano una moltitudine di volantini a terra lungo le strade della città, prevalentemente nella zona nord...Sui volantini vi è una strana filastrocca, che fa subito pensare a quelle di Freccia d'Argento...

Città che da poco il capo hai levato
Cacciando l’invasore che tanto ti ha bastonato
Città da poco rinata
Vuoi davvero tornare ad un giogo legata?

Uomini e donne hanno pagato per darti libertà
Tu ora dimentichi, chini il capo con umiltà?
A chi una volta ti ha abbandonato
e ora torna pretendendo d’essere ascoltato.

Sei come un maiale, nel fango a grufolare e rotolare
Mentre il padrone decide quale giorno è meglio per macellare?
O ti è rimasta la forza e l’orgoglio per rivendicare
Il tuo diritto di vivere e  prosperare.?

Hillsfar può essere stata di Maalthir
Hillsfar può essere stata di Zenthil Keep
Ma ora Hillsfar è di Hillsfar e nessuno questo deve cambiare
Che il tiranno se ne vada altrove a cianciare!

Popolo di Hillsfar io credo in te.
Hai un consiglio non hai bisogno di un tiranno o di un re
Combatti come una città unita, siamo tutti foglie sullo stesso ramo
Assieme tutti gioiamo, assieme tutti soffriamo,assieme tutti vinciamo!
Leonides sin dai primi momenti si prodigò a guidare i miliziani nell'opera di rimettere ordine per le vie cittadine. Sedando i tafferugli con le parole ed ammonimenti e dove non bastassero usando le maniere forti. Molti furono gli arrestati, ma molte persone accettarono le sue indicazioni tornando alle loro case.
Seguendo gli ordini dei suoi superiori dedicò tutto il suo tempo, dormendo anche molto poco, a far sì che le pattuglie ed i controlli fossero più serrati.
Con alcuni avventurieri si diresse poi nelle foreste limitrofe dove fù evidente la presenza di molti banditi, probabilmente attirati dall'imminente guerra sperando di poterne approfittare. Fece immediatamente rapporto sulla presenza di tali fuorilegge.
Durante le consuete ronde, spesso affiancati da maghi della gilda o da avventurieri capaci, i miliziani continuavano la loro opera per il mantenimento dell'ordine.
Leonides dava anche indicazione ai cantieri bellici intorno le mura per migliorare le difese e prepararsi al probabile imminente assedio.
Quando il messaggero arrivato a Elmwood venne riaccompagnato alle porte, tutti iniziarono a chiedersi quale risposta avrebbe portato a Maalthiir.

Le guardie furono veloci nel diffondere la notizia, che arrivava dai consiglieri e dal castello: Hillsfar non si sarebbe piegata al suo vecchio padrone. Se Maalthiir voleva davvero prenderla, avrebbe dovuto farlo con la forza, e sarebbero stati pronti a rispondere con le armi.
A Hillsfar continuano i disordini, anche se meno violenti rispetto ai giorni passati.

Nella notte di ieri, molte botteghe appartenente ai mercanti più anziani - quelli che avevano potere ed influenza anche ai tempi di Maalthiir - sono state vandalizzate: sono stati rotti vetri, lanciate secchiate di letame su porte e pareti, e su alcune porte sono state trovate scritte oscene e insulti. Alcuni commercianti di minore importanza, che vivono sopra le loro botteghe, sono stati svegliati dal rumore e si sono ritrovati davanti a una banda di non umani capitanata da quello che ormai è noto come "il mezzelfo mascherato". Questi sfortunati mercanti sono stati picchiati selvaggiamente, senza riguardi per la loro veneranda età, e sono stati salvati solo dall'intervento delle guardie.

In risposta a questi sfortunati eventi, il consiglio ha messo una taglia di 1000 monete sulla testa del mezzelfo mascherato, che verrà pagata soltanto se l'individuo verrà consegnato vivo. La decisione è stata accolta con soddisfazione dai mercanti più conservatori, ma ha creato malcontento nella minoranza di non umani che appoggiano le azioni del mezzelfo mascherato, ritenendolo un eroe.

Tuttavia, la notizia della taglia è stata ben presto messa a tacere da una notizia ancora più oscura, che ha raggelato i cuori di molti Hillsfariani: sembra che il consigliere Mordak Brelliar, ex apprendista di Maalthiir, abbia lasciato la città nella notte, uccidendo una delle guardie che hanno cercato di fermarlo nella sua fuga. Dal castello, gli altri consiglieri giurano che si tratta di un inganno di Maalthiir, ma intanto un miliziano è morto, e i ricordi degli hillsfariani tornano ai giorni precedenti alla presa della città da parte dell'attuale governo...anche in quel caso Mordak sparì misteriosamente qualche giorno prima dell'attacco, per poi tornare trionfante dopo la presa della città...
La ragazza non si allontanava dalla città in quei giorni e non aveva smesso di provare a convincere la gente supportata da alcuni suoi compagni e da alcuni umani e non che lavoravano con e per lei, della follia di Maalthir e di chi lo sosteneva a spada tratta. Ben sapeva che la maggioranza degli Hillsfariani non erano meschini come a qualcuno piaceva dipingere e in quella maggioranza c'era anche lei, probabilmente per questo sapeva come rivolgersi loro per farsi ascoltare.
Tuttavia quel mezz'elfo per quanto la reazione fosse in qualche modo comprensibile, diventava sempre più un problema. Faceva esattamente il gioco di Maalthir, colpiva casualmente anche gente che non centrava nulla e che non aveva chissà quale problema con i non umani.
Andava fermato in un modo o nell'altro ma individuarlo e fermarlo sarebbe stato certamente più semplice per altri non umani. Chiamò quindi Dragan e gli disse di radunare tra amici e conoscenti un gruppo utile allo scopo.
Il giorno era giunto al termine, il messaggero oramai non poteva che far ritorno con la risposta tanto attesa, Hillsfar non si arrende, Hillsfar combatterà, Hillsfar è degli Hillsfariani e non di un tiranno quale Maalthir.

Il bardo così decise di buon mattino di partecipare attivamente alle ronde nei boschi, accompagnandosi agli elfi di Elventree. 
Cantando in elfico dava loro una mano, certo, non era un esploratore ma mantenere il morale alto in un clima tanto teso era essenziale.
Nessun movimento sospetto in quelle ore, nessun passaggio di Maalthir e delle Piume Rosse, non sapeva se esserne rincuorato oppure spaventato, una guerra silente, che sarebbe iniziata sicuramente ma il quando, questo non è facile saperlo.

Tornato dalle ronde il biondo decise così di unirsi alla folla cittadina, condividendo con loro i pasti, passeggiate, sentendo le loro parole e le loro paure, cercando di dar loro conforto quando possibile.
I bambini erano coloro che più di tutti avevano bisogno di svago, così il biondo iniziò ad intrattenere la loro attenzione radunandone alcuni e mostrando loro alcuni giochi di luce, fiamme danzanti che si intersecano tra di loro e che danzano ritmando la lira, una vasca d' acqua invece si alzava per poi abbassarsi, turbinosamente, anche gli adulti sembravano estasiati ed un pò di tregua da quel clima teso, avrebbe giovato a tutti quanti, Cristopher incluso.

Hillsfar ne uscirà vittoriosa, queste parole ridondavano ormai nella mente del biondo da giorni oramai...
(13-10-2020, 21:13)Nightmare Ha scritto: [ -> ]La ragazza non si allontanava dalla città in quei giorni e non aveva smesso di provare a convincere la gente supportata da alcuni suoi compagni e da alcuni umani e non che lavoravano con e per lei, della follia di Maalthir e di chi lo sosteneva a spada tratta. Ben sapeva che la maggioranza degli Hillsfariani non erano meschini come a qualcuno piaceva dipingere e in quella maggioranza c'era anche lei, probabilmente per questo sapeva come rivolgersi loro per farsi ascoltare.
Tuttavia quel mezz'elfo per quanto la reazione fosse in qualche modo comprensibile, diventava sempre più un problema. Faceva esattamente il gioco di Maalthir, colpiva casualmente anche gente che non centrava nulla e che non aveva chissà quale problema con i non umani.
Andava fermato in un modo o nell'altro ma individuarlo e fermarlo sarebbe stato certamente più semplice per altri non umani. Chiamò quindi Dragan e gli disse di radunare tra amici e conoscenti un gruppo utile allo scopo.

Aveva cercato di tenersi distaccato dai problemi dei non umani, ma giorno dopo giorno osservando le angherie che questi subivano , vessati, insultati e maltrattati iniziò a crearsi dentro di lui quasi un senso di vera appartenenza. La richiesta di Cassandra fu la spinta che gli mancava per iniziare concretamente ad agire per quello che forse sarebbe diventato un ideale che esulava la mera forza e l'arte del combattimento. Tra i compagni che cercò di contattare , Brandi fu la prima che trovò sulla sua strada ed era anche ideale per lo scopo, la piccola Barda era scaltra e abbastanza carismatica da arrivare con le parole dove lui non sarebbe mai giunto.
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